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Quale, tra le nuove serie di questo Autunno, è la tua preferita?

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lunedì 29 agosto 2016

GOD SAVE THE QUEEN!


Ebbene no, questo mese non sarà il nostro amato e uber-british Francesco a farvi compagnia nella scoperta delle perle seriali d'oltremanica! E tanto per dimostrare che non sono lui arrivo anche in ritardo nel pubblicarvi la rubrica e per questo vi chiedo scusa (che è una cosa molto britannica da fare)!

Ma bando alle ciance ed entriamo subito in argomento, shall we? BLACK MIRROR! 

Una recensione normale partirebbe descrivendo i fondamentali della trama, il "what if" da cui prende spunto la serie per far partire l'azione, descriverebbe i personaggi principali, ma... il problema è che Black Mirror NON è una serie normale.
Black Mirror è fatta della stessa sostanza di cui sono fatti gli incubi e se ha un tema ricorrente, un filo conduttore unico, ogni episodio è differente.


Non avete capito nulla, vero? Lasciate che mi spieghi meno barbaramente.
Black Mirror è una serie antologica (ecchemistaasignificare?) ovvero ogni episodio ha un cast e una trama differente e a legarli è solo la tematica comune.
"Ok, allora Agostina - direte voi - perché hai misquotato Shakespeare parlando di incubi e non di sogni?" Perché proprio come gli incubi Black Mirror parte dalle nostre più profonde ed incoscie paure sulle nuove tecnologie, ovvero proprio quelle a cui il "vetro nero" fa riferimento.

Detto tra noi qua avrei già finito di spiegarvi la serie, avendo episodi scollegati non posso spiegarvi di più senza far diventare l'articolo una specie di recap episodio per episodio, spoilerandovi i plot twist. Ma noi facciamo finta di niente e continuiamo lo stesso!

Black Mirror è una serie che mette in scena tutte le ipotesi più pessimistiche sull'uso di smartphone, computer, social media, ecc..., è una riflessione sulla nostra società e sull'evoluzione che queste tecnologie potrebbero avere nel futuro prossimo.
Lo so, questo non chiarisce molto ma essere più precisi è impossibile, è uno show da gustarsi secondo per secondo.
Preparatevi quindi ad una distopia ad episodio, una in cui la vita è un reality show,



un altro in cui la retina degli occhi registra e può farti rivedere su ogni schermo ogni secondo della tua vita,



uno in cui un cartone animato diventa candidato premier,



un altro in cui la tenologia ci permette di cyranodebergeraccare (?) la nostra vita



e molto altro (e molto peggio)...capito il genere? Le nuove tecnologie sono belle e utili finché gli esseri umani non riescono a portare il loro uso all'estremo.
Dovessi definirlo in poche parole è uno show che George Orwell probabilmente avrebbe scritto fosse stato vivo oggi. Giustizialismo, assuefazione alla tecnologia, iper controllo, perdita della privacy, antipolitica, le nostre tracce digitali una volta morti, sono solo alcuni dei temi affrontati in solo 7 episodi.

Dal punto di vista più tecnico invece potete fidarvi già, c'è tutta la qualità britannica.
Nata dalla mente del satirista Charlie Brooker per Channel 4, rete pubblica britannica, ha infatti tutto il black humor tipico d'oltremanica degno del miglior Roald Dahl a cui unisce il dark twist in pieno stile Stephen King (grande fan della serie infatti).
Il cast ha sempre eccellenti attori e, tanto per essere imparziale, vi citerò i miei preferiti: Hayley Atwell (Peggy Carter), Domhnall Gleeson (Bill Weasley), Tuppence Middleton (Riley, Sense8) e Jon Hamm (Don Draper, statunitense infiltato).

Hayley e Domhnall

Tuppence


Jon Hamm (sì, il pezzo è mio e metto una sua foto due volte #sorrynotsorry)

Gli episodi sono pochi, altrimenti che serie britannica sarebbe, 3 episodi a stagione per 2 stagioni, più speciale di Natale che ha una lunghezza da film.

Oltre al già citato creatore Brooker (anche scrittore della serie) la parte creativa non ha grossi nomi per le prime due stagioni, mentre c'è grossa attesa per la firma sulla 3a stagione di persone come Joe Wright per la regia (Pan, Anna Karenina, Orgoglio e Pregiudizio 2005) e Mike Schur e Rashida Jones per la scrittura (The Office, Parks and Recreation).

Rashida, da attrice a writer
Sugli attori invece spiccano i nomi di Jerome Flynn (Bronn, GoT) e Bryce Dallas Howard (The Village, Jurassic World), che se è riuscita sfuggire ad un T-Rex in tacchi non avrà problemi in nessuna distopia.

Bryce

Jerome

Perché questo rinnovamento di guardaroba sul fronte regia/scrittori/attori con la nuova stagione? Molto semplice, rinnovamento rete.
Ahimè, Black Mirror non è più purosangue britannica da un annetto ormai, perché la nuova superpotenza a stelle strisce Netflix ne ha acquistato i diritti, ma questo significa che innanzitutto potete comodamente trovare tutti gli episodi sul vostro catalogo, ma ancora meglio Netflix l'ha rinnovato per una nuova stagione!
La prima metà della 3a stagione avrà 6 episodi e sarà rilasciata il 21 ottobre, per la seconda metà con gli altri 6 dovremo invece aspettare il 2017, ma sicuro molto meno di quanto avremmo dovuto aspettare con gli inglesi! (Sherlock, guardo te...)

Va beh, ora sono meno di 86 giorni, non facciamo i pignoli

Insomma, con gli americani sono arrivati anche i big money da spendere, quindi anche un numero maggiore di star. Speriamo solo che la qualità non ne risenta, perché raddoppiare il numero di episodi che si è soliti far uscire potrebbe essere rischioso.
La serie ha vinto un Emmy nel 2012 quando ancora andava avanti a 3 sterline e 4 fette di bresaola, a dimostrazione che i soldi aiutano la qualità ma non la creano, speriamo se ne ricordino.

Dopo tutto questo elogio della serie cosa fai ancora con questo articolo aperto? Apri un'altra scheda dello schermo nero del tuo pc/cellulare e comincialo subito!
Buona visione!

Con affetto dalle stanze di Buckingham Palace, Agostina

Ecco anche un vecchio promo per invogliarvi ancora di più:



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1 commenti:

Salvatore ha detto...

Molto interessante questa serie, è riuscita a coinvolgere anche me proprio per lo stile narrativo utilizzato; di solito non riesco a seguire le storie troppo lunghe, ma qui sia per la tematica a me familiare che per lo stile narrativo ci sono riuscito con grande piacere. Spero che continuino a farla, è sempre molto sul pezzo e forse come bellezza riesce a ricordare "Ai confini della realtà".

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