venerdì 6 marzo 2015
Salve popolo di Gotham!
Siamo arrivati quasi al termine di questa prima avventura in questa meravigliosa e allegra città e, sembra proprio, che le cose si stiano velocizzando. Insomma, è inevitabile, considerato come nelle prime puntate, la trama orizzontale fosse stata trascurata. Ora abbiamo solamente quattro episodi davanti, e un milione e mezzo di domande alle quali dare una risposta.
Molto bene, direi!
Ad ogni modo, questa settimana l'episodio è stato piuttosto ricco.
Il celeberrimo ed odioso agente Flass ha fatto il suo ritorno in grande stile. Non solo non è più imputato per omicidio e traffico di sostanze stupefacenti, è stato anche candidato presidente della Polizia di Gotham.
Ovviamente, quando Jim apprende la notizia va su tutte le furie.
Quando poi scopre che l'artefice della riabilitazione di Flass è il Commissario Loeb, perde del tutto la testa.
Jim odia quell'uomo. Lo odia, in maniera proporzionale a quanto ancora crede che ci sia speranza per la giustizia. Lo odia, perché nella sua testa, essere un poliziotto significa davvero lavorare per il bene della comunità. Loeb è a capo della polizia. Loeb è colui che dovrebbe capitanare le schiere celesti, in una scintillante armatura dorata e sconfiggere il male a Gotham.
Ed invece rema in direzione ostinata e contraria.
Per questo va da lui e lo prende di petto. Cosa voglia ottenere, non ne ho idea. Chiaramente, Loeb non rimarrà ferito dalle sue parole, ma James non ha la minima intenzione di fargliela passare liscia. Lo accusa di molte cose e rimane piuttosto ferito quando scopre che, effettivamente, qualcuno ha testimoniato in favore di Flass. Soprattutto considerando che quel qualcuno sia Harvey.
Ovviamente la cosa non può che destabilizzare l'equilibrio del nostro aitante detective.
Perché infondo, l'appena accennata redenzione di Bullock rappresentava uno dei pochi passi avanti che credeva di aver fatto. Perché, dentro di sé, Jim credeva di essere riuscito a cambiare almeno un po' quel uomo. Di avergli inculcato, in qualche modo, l'idea di combattere per quello che è giusto. Ed ora è nuovamente da capo. Nuovamente, si trova da solo.
Il problema è che, quando va a chiedere spiegazioni, le parole che gli vengono rivolte gli riportano alla mente quanto malato e corrotto sia il sistema a Gotham.
Harvey è sotto ricatto. La polizia di Gotham è sotto ricatto. Il suo intero universo è sotto ricatto.
"Tutti quanti hanno un Cobblepot".
Tutti quanti hanno qualcosa per cui essere ricattati. Tutti quanti sono compromessi.
E Jim è solo, o forse non proprio.
Già, perché se c'è qualcuno di integerrimo e determinato ad aiutarlo, qual qualcuno è Harvey Dent.
La coppia di giovani rampanti paladini della legge è nuovamente riunita. Questa volta, il loro obiettivo è quello di trovare l'archivio segreto di Loeb, sottrargli tutto il materiale possibile e fare in modo che la Polizia di Gotham scelga come comportarsi secondo coscienza.
Parliamoci chiaro. Ne noi, ne Gordon pensiamo che questo possa risolvere il problema.
In realtà, è altamente probabile, che anche senza ricatti i poliziotti continuino a fare schifo, però almeno qualcuno potrà decidere da che parte stare. Almeno Harvey sarà libero di decidere da che parte stare.
Forse è proprio questo a muovere Jim. La speranza che, tolti quei fascicoli, il suo compagno decida definitivamente di schierarsi dalla sua parte.
Il problema di questi due è che sono troppo integerrimi per sopravvivere a Gotham.
Infatti, mentre si lanciano nella loro missione di pulizia, quasi ci rimettono le penne.
Fortunatamente, nonostante Jim abbia cercato di estrometterlo, Bullock lo segue e interviene nel momento più opportuno per trarre in salvo i beniamini della giustizia.
Quello che dice è chiaro. Per combattere lo schifo devi immergerti nello schifo.
Ed in effetti, grazie ai metodi del barbuto detective, si scopre che Loeb e Don Falcon condividono un grosso segreto. A questo punto, Jim sa cosa deve fare, sa a chi deve rivolgersi per scoprire di cosa si tratta. Allora segue l'esempio di Harvey. Ingoia il rospo e se lo fa andare bene.
Inutile dire che quando il Pinguy vede Jim entrare nel suo locale non sta più nella pelle.
Il favore che gli chiede è enorme. Ma tutto sommato, niente sul quale non ci si possa mettere d'accordo.
Tutti quanti hanno un Cobblepot.
E non serve piantargli una pallottola nel cranio affinché ti rovini.
Già, perché se il Cobblepot di Harvey fa sì che lui sia sotto ricatto, quello di James non fa che tentarlo. Il Pinguino è per Jim una vocina che gli ripete incessantemente "Ehi, ciao, passa al lato oscuso, abbiamo i biscottini!". Ed in qualche modo lo logora, lo corrode. Oswald è la via d'uscita che Jim non può ignorare. Harvey cerca di metterlo in guardia. Gli dice che nessuna buona azione ripagherà mai lo strappo che il Pinguino produrrà dentro di lui. Ma è un meccanismo troppo complesso, troppo invitante e troppo perverso perché Gordon riesca a sottrarsi.
Dunque affare fatto.
I tre intraprendono un simpatico viaggio in auto e raggiungono una fattoria nella quale dovrebbe nascondersi il grande segreto di Loeb.
Sebbene i nostri eroi siano convinti di trovare una stanza segreta stracolma di fascicoli compromettenti, le cose non vanno così.
Nella fattoria trovano una coppia di anziani coniugi con un cartello luminoso in fronte che recita "FOLLIA".
Tempo di qualche biscotto e la situazione degenera.
Ma le sorprese non sono finite.
Mentre Harvey e Jim ispezionano la casa, finiscono in soffitta. Non c'è nessun file e nessun archivio ad aspettarli. C'è una donna chiaramente disturbata.
Quella è la figlia di Loeb: Miriam.
La ragazza è ossessionata dall'uccidere cose. Per questo i nostri detective ci mettono pochissimo a scoprire la verità. Da adolescente, uno dei suoi primi segni di squilibrio era stato uccidere la madre. Loeb, per proteggerla da Arkham e da se stessa l'aveva nascosta in una fattoria, dove l'unica cosa che poteva fare era spezzare il collo ai passerotti per poi fare delle loro ossa la nuova collezione di bigiotteria per Wilma Flinstone!
Dunque è fatta.
Pur non avendo trovato quello che cercava, James ha la sua chiave contro Loeb. La sua arma.
Torna da lui e lo ricatta.
In cambio del suo silenzio su Miriam vuole la testa di Flass, il fascicolo su Bullock e una calda raccomandazione.
E così comincia l'inizio della luminosa ascesa del nostro futuro Commissario.
Direi che, tutto sommato, ha cominciato con il piede giusto. Già è talmente immerso nella sua carriera da non riuscire a dedicare tempo a Lee che da due puntate non si sa che fine abbia fatto.
Nel frattempo il Pinguy ha un altro problema da risolvere.
Per aiutare il suo amato, ha tradito Falcon, di nuovo! Il che, ovviamente, gli creerebbe non pochi problemi se la cosa si venisse a sapere.
Per questo deve occuparsi della coppia di anziani ruspanti della Fattoria.
E, devo dirlo, una delle migliori scene del Pinguino.
Quanta adorabile crudeltà dietro quel visino dolce!
Ad ogni modo James non è l'unico a fare carriera. Anche la scalata al successo di Fish va a gonfie vele.
Dopo essersi cavata l'occhio con un cucchiaino, nella scorsa puntata, si risveglia in un comodo letto, con il Dott. D. al suo capezzale ed un meraviglioso nuovo occhio.
Mooney fa notare al Dottore quello che è riuscita a creare in una settimana. Gli dice che gli conviene averla come amica, piuttosto che come nemica. Entrambi stanno giocando una partita fatta di detti e non detti, fatta di alleanze fragili, di doppi giochi.
Il Dottore le offre di passare dalla sua parte.
Le offre di lavorare per lui, ma prima, deve dimostrargli di essere capace di gestire la situazione nel seminterrato. E ovviamente Fish lo fa.
Sacrifica il suo migliore alleato per ottenere un briciolo di fiducia ai piani alti.
Fallire, non è un'opzione. Soprattutto dopo che le è stato mostrato cosa accade a chi fallisce.
Il Dottor D. è un folle Frankenstein dei tempi moderni. Con la differenza che, per il momento, alla base delle sue azioni non c'è una dolorosa motivazione. Salvo la follia. La megalomania. Ed una certa ambizione alla divinità.
Ad ogni modo, che schifo.
Torniamo a Fish. Onestamente, sappiamo che lei gioca per se stessa. Ma, quale sia realmente il suo piano, non lo so. Sono più propensa a credere che stia attendendo, ma che voglia effettivamente salvare le persone nel seminterrato. Non fraintendetemi, non credo lo faccia per buon cuore, credo che però, una volta tornata a Gotham, un manipolo di persone che le devono la vita le farebbe comodo.
Ed una che è stata il braccio destro di Don Falcon per tutto quel tempo, non può non avere piani a lungo termine.
Staremo a vedere.
Nel frattempo, Bruce se ne sta all'ospedale con Alfred. Il maggiordomo sembra non voler raccontare a Gordon come siano andate realmente le cose la notte della sua aggressione.
Probabilmente Bruce non lo ha informato della sottrazione dei documenti che riguardano la Wayne E.
Alfred non sospetta che il vero obiettivo fosse Master Bruce, per questo vorrebbe rimettersi in piedi ed andare a cercare Runcorn Payne.
Tutto ciò porta Bruce a voler agire da solo, a voler intervenire. Il ragazzino non è molto in sé, e vorrei ben vedere. Alfred è tutto quello che gli è rimasto, e si è appena reso conto di quanto neanche lui sia infallibile o indistruttibile. Non vuole che chi gli stia vicino soffra o venga messo in pericolo. Per questo si ritrova a rifiutare l'aiuto di chi glielo offre. Anche se quel qualcuno è più scaltro e più abile di lui nel tirarsi fuori dai guai.
Dunque non ci resta che attentedere il prossimo episodio per il quale però dovremo aspettare tantissimo!
Il che mi getta nello sconforto più totale.
Soprattutto perché sono preoccupata per Eddy ed il suo cuore spezzato!
Povero Cucciolo!
Ad ogni modo, dovremo aspettare il 13 Aprile per sapere come finiranno i nostri beniamini!
Nel frattempo, vi abbraccio!
Aprestissimo, Mika!
Valutazione Episodio:
Se volete saperne di più, passate per la nostra pagina
E per le pagine nostre amiche:
https://www.facebook.com/pages/Gotham-ITA/215999821928286
Ed invece rema in direzione ostinata e contraria.
Per questo va da lui e lo prende di petto. Cosa voglia ottenere, non ne ho idea. Chiaramente, Loeb non rimarrà ferito dalle sue parole, ma James non ha la minima intenzione di fargliela passare liscia. Lo accusa di molte cose e rimane piuttosto ferito quando scopre che, effettivamente, qualcuno ha testimoniato in favore di Flass. Soprattutto considerando che quel qualcuno sia Harvey.
Ovviamente la cosa non può che destabilizzare l'equilibrio del nostro aitante detective.
Perché infondo, l'appena accennata redenzione di Bullock rappresentava uno dei pochi passi avanti che credeva di aver fatto. Perché, dentro di sé, Jim credeva di essere riuscito a cambiare almeno un po' quel uomo. Di avergli inculcato, in qualche modo, l'idea di combattere per quello che è giusto. Ed ora è nuovamente da capo. Nuovamente, si trova da solo.
Il problema è che, quando va a chiedere spiegazioni, le parole che gli vengono rivolte gli riportano alla mente quanto malato e corrotto sia il sistema a Gotham.
Harvey è sotto ricatto. La polizia di Gotham è sotto ricatto. Il suo intero universo è sotto ricatto.
"Tutti quanti hanno un Cobblepot".
Tutti quanti hanno qualcosa per cui essere ricattati. Tutti quanti sono compromessi.
E Jim è solo, o forse non proprio.
Già, perché se c'è qualcuno di integerrimo e determinato ad aiutarlo, qual qualcuno è Harvey Dent.
La coppia di giovani rampanti paladini della legge è nuovamente riunita. Questa volta, il loro obiettivo è quello di trovare l'archivio segreto di Loeb, sottrargli tutto il materiale possibile e fare in modo che la Polizia di Gotham scelga come comportarsi secondo coscienza.
Parliamoci chiaro. Ne noi, ne Gordon pensiamo che questo possa risolvere il problema.
In realtà, è altamente probabile, che anche senza ricatti i poliziotti continuino a fare schifo, però almeno qualcuno potrà decidere da che parte stare. Almeno Harvey sarà libero di decidere da che parte stare.
Forse è proprio questo a muovere Jim. La speranza che, tolti quei fascicoli, il suo compagno decida definitivamente di schierarsi dalla sua parte.
Il problema di questi due è che sono troppo integerrimi per sopravvivere a Gotham.
Infatti, mentre si lanciano nella loro missione di pulizia, quasi ci rimettono le penne.
Fortunatamente, nonostante Jim abbia cercato di estrometterlo, Bullock lo segue e interviene nel momento più opportuno per trarre in salvo i beniamini della giustizia.
Quello che dice è chiaro. Per combattere lo schifo devi immergerti nello schifo.
Ed in effetti, grazie ai metodi del barbuto detective, si scopre che Loeb e Don Falcon condividono un grosso segreto. A questo punto, Jim sa cosa deve fare, sa a chi deve rivolgersi per scoprire di cosa si tratta. Allora segue l'esempio di Harvey. Ingoia il rospo e se lo fa andare bene.
Inutile dire che quando il Pinguy vede Jim entrare nel suo locale non sta più nella pelle.
Il favore che gli chiede è enorme. Ma tutto sommato, niente sul quale non ci si possa mettere d'accordo.
Tutti quanti hanno un Cobblepot.
E non serve piantargli una pallottola nel cranio affinché ti rovini.
Già, perché se il Cobblepot di Harvey fa sì che lui sia sotto ricatto, quello di James non fa che tentarlo. Il Pinguino è per Jim una vocina che gli ripete incessantemente "Ehi, ciao, passa al lato oscuso, abbiamo i biscottini!". Ed in qualche modo lo logora, lo corrode. Oswald è la via d'uscita che Jim non può ignorare. Harvey cerca di metterlo in guardia. Gli dice che nessuna buona azione ripagherà mai lo strappo che il Pinguino produrrà dentro di lui. Ma è un meccanismo troppo complesso, troppo invitante e troppo perverso perché Gordon riesca a sottrarsi.
Dunque affare fatto.
I tre intraprendono un simpatico viaggio in auto e raggiungono una fattoria nella quale dovrebbe nascondersi il grande segreto di Loeb.
Sebbene i nostri eroi siano convinti di trovare una stanza segreta stracolma di fascicoli compromettenti, le cose non vanno così.
Nella fattoria trovano una coppia di anziani coniugi con un cartello luminoso in fronte che recita "FOLLIA".
Tempo di qualche biscotto e la situazione degenera.
Ma le sorprese non sono finite.
Mentre Harvey e Jim ispezionano la casa, finiscono in soffitta. Non c'è nessun file e nessun archivio ad aspettarli. C'è una donna chiaramente disturbata.
Quella è la figlia di Loeb: Miriam.
La ragazza è ossessionata dall'uccidere cose. Per questo i nostri detective ci mettono pochissimo a scoprire la verità. Da adolescente, uno dei suoi primi segni di squilibrio era stato uccidere la madre. Loeb, per proteggerla da Arkham e da se stessa l'aveva nascosta in una fattoria, dove l'unica cosa che poteva fare era spezzare il collo ai passerotti per poi fare delle loro ossa la nuova collezione di bigiotteria per Wilma Flinstone!
Dunque è fatta.
Pur non avendo trovato quello che cercava, James ha la sua chiave contro Loeb. La sua arma.
Torna da lui e lo ricatta.
In cambio del suo silenzio su Miriam vuole la testa di Flass, il fascicolo su Bullock e una calda raccomandazione.
E così comincia l'inizio della luminosa ascesa del nostro futuro Commissario.
Direi che, tutto sommato, ha cominciato con il piede giusto. Già è talmente immerso nella sua carriera da non riuscire a dedicare tempo a Lee che da due puntate non si sa che fine abbia fatto.
Nel frattempo il Pinguy ha un altro problema da risolvere.
Per aiutare il suo amato, ha tradito Falcon, di nuovo! Il che, ovviamente, gli creerebbe non pochi problemi se la cosa si venisse a sapere.
Per questo deve occuparsi della coppia di anziani ruspanti della Fattoria.
E, devo dirlo, una delle migliori scene del Pinguino.
Quanta adorabile crudeltà dietro quel visino dolce!
Ad ogni modo James non è l'unico a fare carriera. Anche la scalata al successo di Fish va a gonfie vele.
Dopo essersi cavata l'occhio con un cucchiaino, nella scorsa puntata, si risveglia in un comodo letto, con il Dott. D. al suo capezzale ed un meraviglioso nuovo occhio.
Mooney fa notare al Dottore quello che è riuscita a creare in una settimana. Gli dice che gli conviene averla come amica, piuttosto che come nemica. Entrambi stanno giocando una partita fatta di detti e non detti, fatta di alleanze fragili, di doppi giochi.
Il Dottore le offre di passare dalla sua parte.
Le offre di lavorare per lui, ma prima, deve dimostrargli di essere capace di gestire la situazione nel seminterrato. E ovviamente Fish lo fa.
Sacrifica il suo migliore alleato per ottenere un briciolo di fiducia ai piani alti.
Fallire, non è un'opzione. Soprattutto dopo che le è stato mostrato cosa accade a chi fallisce.
Il Dottor D. è un folle Frankenstein dei tempi moderni. Con la differenza che, per il momento, alla base delle sue azioni non c'è una dolorosa motivazione. Salvo la follia. La megalomania. Ed una certa ambizione alla divinità.
Ad ogni modo, che schifo.
Torniamo a Fish. Onestamente, sappiamo che lei gioca per se stessa. Ma, quale sia realmente il suo piano, non lo so. Sono più propensa a credere che stia attendendo, ma che voglia effettivamente salvare le persone nel seminterrato. Non fraintendetemi, non credo lo faccia per buon cuore, credo che però, una volta tornata a Gotham, un manipolo di persone che le devono la vita le farebbe comodo.
Ed una che è stata il braccio destro di Don Falcon per tutto quel tempo, non può non avere piani a lungo termine.
Staremo a vedere.
Nel frattempo, Bruce se ne sta all'ospedale con Alfred. Il maggiordomo sembra non voler raccontare a Gordon come siano andate realmente le cose la notte della sua aggressione.
Probabilmente Bruce non lo ha informato della sottrazione dei documenti che riguardano la Wayne E.
Alfred non sospetta che il vero obiettivo fosse Master Bruce, per questo vorrebbe rimettersi in piedi ed andare a cercare Runcorn Payne.
Tutto ciò porta Bruce a voler agire da solo, a voler intervenire. Il ragazzino non è molto in sé, e vorrei ben vedere. Alfred è tutto quello che gli è rimasto, e si è appena reso conto di quanto neanche lui sia infallibile o indistruttibile. Non vuole che chi gli stia vicino soffra o venga messo in pericolo. Per questo si ritrova a rifiutare l'aiuto di chi glielo offre. Anche se quel qualcuno è più scaltro e più abile di lui nel tirarsi fuori dai guai.
Dunque non ci resta che attentedere il prossimo episodio per il quale però dovremo aspettare tantissimo!
Il che mi getta nello sconforto più totale.
Soprattutto perché sono preoccupata per Eddy ed il suo cuore spezzato!
Povero Cucciolo!
Ad ogni modo, dovremo aspettare il 13 Aprile per sapere come finiranno i nostri beniamini!
Nel frattempo, vi abbraccio!
Aprestissimo, Mika!
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