mercoledì 22 aprile 2015
Le cose brutte accadono.
Ogni primavera, tornano le allergie. Ogni inverno, le
ragazze indossano gli Ugg. Ogni settimana, vi trovate ad avere a che fare con
un mio delirio.
Va beh, ormai suppongo che ci abbiate fatto il callo.
Rumorosi colpi di tosse al fine di schiarirsi la voce,
rullo di tamburi, squillo di trombe, suoneria preimpostata della Nokia,
pomodori in volo
MUUUSSEEECA!
Come le precedenti, la settima puntata si apre con un flashback; questa volta, sbirciamo nella cucina di un'inedita Rowan senza frangetta un anno prima delle vicende narrate. La ragazza sta pulendo in giro da brava padrona di casa, quando vede la faccia di Simon nello sportello del forno. Se avesse saputo che di lì a breve scene simili sarebbero diventate ordinaria amministrazione...
Ad ogni modo, apprendiamo la sorella della donna,
Francesca – che spunta dal nulla, e ha pure un nome se non altro inatteso,
visto il contesto – non sta bene, e che Rowan deve tosto partire per prestarle
assistenza. Lascia dunque la figlia a Tommy lo stalker, che nella scorsa
recensione ho chiamato “Tony” perché sono la fortunata proprietaria di due
neuroni nemmeno troppo acuti; nel mentre, inonda entrambi di dichiarazioni
d'amore che io avrei trovato parecchio sospette.
Ma si sa che sono una vecchia zitella inacidita, per
cui.
Stacco, e ritroviamo Rowan a casa propria, mentre
lecca delle buste per sigillarle. Scrive qualcosa di ognuna di esse ed indossa
un vestito nero; mentre si specchia, dietro di lei compare lo spettro interiore
di Simon, che le ripete come lei sia una pessima madre e una fidanzata ancora
peggiore. Chloe e Tommy meritano molto di meglio, e lei deve andarsene, per il
loro bene.
Nonostante Rowan si volti e mormori un disperato “tu
non sei reale!”, è chiaro che sta per succedere qualcosa di brutto. Ma molto
brutto.
Fermi tutti, però: non dimentichiamoci che la più
grande passione dello sceriffo di Buco del Sedere del Mondo, Canada sono gli
appostamenti e i controlli ossessivi e vagamente accusatori. E, in questo caso,
direi che è una fortuna, dal momento che, quando Tommy le telefona, la
fantomatica Francesca gli dice che Rowan non è ancora arrivata e che non sa
dove sia.
Guidato dall'istinto del perfetto persec – cioè,
poliziotto, lo sceriffo irrompe in casa della fidanzata (e sua; credo
convivano, ma potrei sbagliarmi), e trova sul tavolo le buste, indirizzate a
lui e a Chloe. Capito quel che è accaduto, si precipita su dalle scale e trova
Rowan stesa sul letto, esanime. La disperazione sincera nei suoi occhi mentre
la scrolla e chiama il 911 mi ha portato a giudicare con minore severità la sua
propensione al pedinamento.
Sbabam, titoli di testa.
Torniamo al presente, e a Tommy lo stalker che si sta
mettendo a letto in mutande. Abbiamo capito che a Rowan piacciono disturbati ma
non brutti.
I due fidanzati discutono su questioni del tutto
futili che coinvolgono il matrimonio e un cugino di nome Eladio (sic), e lei,
intuendo il nervosismo di lui, gli chiede se abbia avuto una giornata
difficile, per via delle indagini sull'aggressione a Lucy McCabe; Tommy non
nega né conferma, ma quando Rowan tenta uno zumpa zumpa – questa serie inizia a
ricordarmi Game of Thrones – si sottrae. Oops.
Quadretto di pace domestica, in cui Victor, per una
volta non inquietante ed immerso nella vasca da bagno, schizza Julie, e i due
ridono insieme. Visto che avere un po' di pace in questo paesello è vietato,
suonano alla porta; è Nikki, parecchio agitata. Dopo la conversazione della
dottoressa con Helen Goddard, voleva sincerarsi che andasse tutto bene. L'altra
la rassicura, facendo passare per assurda l'idea che avrebbe potuto buttarsi dalla
finestra,
e, di slancio, Nikki la bacia.
Dopo qualche minuto di passione, Julie ritiene
necessario informare la sceriffa che Victor è tornato (e, aggiungo, gioca con
la schiuma nella stanza accanto) e che lei ha intenzione di tenerselo, senza se e senza ma. Forse per non dover approfittare della magnanimità del Fondo per le
vittime del cockblock, Nikki non solleva obiezioni, e le due riprendono a
limonare come tredicenni.
Sì, il bambino si sta sempre lavando con allegria a
due passi di distanza.
Brevissima scena in cui Rowan si sveglia mentre Tommy
ronfa come un cinghiale e si alza because of reasons. Boh.
A casa Winship, Camille sta mangiando – oltre a starmi
profondamente sui cosiddetti, a quanto pare non ingrassa – con aria abbattuta.
Claire rientra, e la figlia, che pare avere una tendenza patologica a
condividere la vita sessuale propria ed altrui con i genitori,
le racconta di come abbia baciato Ben, e lui abbia
scoperto il loro piccolissimo segreto. Anziché tentare di strozzarla,
Claire la ABBRACCIA, assicurandole che andrà tutto bene.
Certa gente può contare su una risorsa inesauribile,
che al collegio svizzero chiamavamo “l'ottimismo cazzone”.
Frattanto, nella serena e tranquilla magione di un
serial killer, isolata in mezzo ai boschi, Lena apre gli occhi e scopre che
Adam non è al suo fianco. Per qualche ragione, anziché voltarsi dall'altra
parte e rimettersi a dormire si alza e vaga, sempre con addosso l'abito anni
Ottanta di una donna che pesava trenta chili più di lei. Gira che ti rigira,
entra nel capanno accanto alla casa, e vi trova sorprese spiacevoli: cenci
insanguinati, e soprattutto diversi oggetti, tra cui una collana che riconosce.
Terrorizzata, sta forse per fuggire, quando vede
avvicinarsi una macchina; è Tony, e Lena gli corre incontro come ad un
salvatore.
La collana, mormora, ancora sotto shock, appartiene a
Lucy. Più spaventato di lei, Tony le stringe le mani in una morsa e, nonostante
le urla, le preghiere e le promesse di mantenere il segreto, la trascina in
casa quasi di peso.
Quando Dio distribuiva i neuroni, la famiglia Winship
era in coda per i luminosi capelli biondi.
In compenso, ho un nuovo eroe.
Ben ha scoperto che Camille è rediviva e, siccome la
sua mente, come è giusto che sia, NON PUO' accettare una verità tanto
palesemente illogica, racimola un amico e la figlia dell'impresario di pompe
funebri (non del medico legale, scusate. Non avevo capito una cippazza) e va a
dissotterrare il cadavere della ragazza.
Io sono commossa.
Quest'uomo è sopraccigliuto, un po' ebete, i suoi
capelli sono insulsi, ma ha una parvenza di cervello. Se qualcuno a caso degli
altri personaggi avesse preso le cose di petto in questo modo, ci troveremmo
con circa il duecentosettantaquattro per cento dei problemi in meno.
Nonostante gli avvertimenti della figlia
dell'impresario sulla gradevolezza del processo di decomposizione di un corpo,
i due baldi giovani sollevano il coperchio della bara, e si trovano di fronte
ad un fenomeno inspiegabile: la cassa è piena d'acqua, e di null'altro. Nello
shock, l'amico riesce a scattare una foto con il cellulare appena in tempo: il
guardiano del cimitero li ha pinzati, ed ha già chiamato la polizia.
Okay, forse il piano di Ben aveva qualche falla.
I tre dell'Ave Maria vengono portati in centrale, dove
Tommy gioca al poliziotto cattivo (con i diciannovenni funziona), e loro
rivelano la scoperta che hanno fatto. Alla domanda sul perché stessero cercando
di dissotterrare una ragazza morta da quattro anni, Ben, the man of the day, ha
il coraggio di rispondere che crede che Camille sia tornata dal mondo dei
morti.
Lo sceriffo lo guarda, turbato, e abbiamo un brusco
cambio di scena.
E' giorno, e un gruppo di bambini sta facendo cose
forse collegabili a un qualche tipo di Estate Ragazzi, ammesso e non concesso
che sia estate. Chloe alza gli occhi e vede Simon che viene verso di lei,
facendomi molto felice.
Che volete che vi dica, mi è mancato.
Per parlare con la bambina, l'uomo continua a fingere
di essere un angelo, ed incarica Chloe di riferire a sua madre un messaggio
importante: quella sera, subito dopo il tramonto, passerà a prendere lei e
Rowan e partiranno. Solo loro tre, e Tommy lo stalker resta a casa, nonostante
la domanda accorata della sgnappetta. In quel mentre, una maestra va a
controllare cosa stia succedendo, e Simon alza i tacchi, dopo aver ripetuto
alla figlia che è un segreto.
Neanche la fossa corregge il gobbo; di sicuro, non
corregge il fesso.
Prevedo che la storia andrà per le lunghe, in quanto
Rowan, dall'analista, fa una mezza scenata riguardo al tempo e ai soldi che ha
speso per cercare di gestire la perdita di Simon, un uomo che l'ha a tutti gli
effetti abbandonata – il povero dottore, ignaro di quel piccolo dettaglio del
suicidio, appare confuso. Dopodiché, lancia le medicine sulla scrivania davanti
a lei e informa teatralmente noi e il terapeuta che non ha intenzione di
dedicare al fidanzato morto un altro solo secondo della propria vita. Uhm.
Tommy lo stalker, che aveva bisogno di un gruppo di
teppisti appena maggiorenni per capirci qualcosa, suona a casa Winship, e
chiede a Claire (e a Peter, che spunta al suo fianco) di parlare con Alice. La
donna, vero genio del crimine, prende tempo, sostenendo che la nipote sia fuori
con gli amici di Lena. Tuttavia, lo sceriffo non demorde, e la invita a portare
la ragazza in centrale non appena tornerà a casa. Già, con i documenti.
Appena Tommy se ne va, Claire si domanda ad alta voce
come faccia a sapere; grazie a quel totano di Ben, milady, e questo significa
che siamo piuttosto alla frutta, eh.
Al parco, scenetta idilliaca: Nikki e Julie si
sbaciucchiano su un plaid, mentre Victor dovrebbe giocare con gli altri
bambini. Sottolineo “dovrebbe”, perché l'inquietanza è tornata a pieno regime.
Mentre se ne sta zitto in un angolo, gli si avvicina Chloe, che chiede se le
donne poco lontano siano le sue mamme. Come da copione, Victor la gela, dicendo
che sua madre è morta. Non che Chloe si lasci scoraggiare da così poco:
replica, infatti, che anche suo padre era morto, ma adesso è ritornato. In un
possibile gioco al rilancio (“io so scoreggiare con le ascelle!”, “ed io
ruttare al comando!”), il bambino risponde che per inciso è morto anche lui.
Chloe, determinata a farsi un nuovo amico, gli chiede
se lui sia un angelo. Victor scuote la testa, e la sua espressione diventa
eccessiva da reggere perfino per una bimba socievole ed un filo babbiona.
Ragion per cui Chloe torna a giocare con la gente che fa le formine di sabbia e
ogni tanto sbatte le palpebre.
Altrove, la coppia di ferro Claire&Peter, una
casalinga disperata ed il complice di un omicidio che ora si guadagna da vivere
con i discorsi da santone, ha preso una decisione: la miglior difesa è
l'attacco e, siccome Ben andrà comunque a spifferare ai quattro venti quello
che ha scoperto, tanto vale annunciare pubblicamente la resurrezione di
Camille.
Senza consultare Jack, che pare giusto un filo
contrariato, i due spostano a casa Winship la riunione dei genitori delle
vittime dell'incidente e, dopo qualche sbrodolata di Peter sull'eccezionalità
della vita e della morte e del prezzo delle patate in Wisconsin, mostrano ai
presenti la ragazza, fresca come una rosa.
Com'è ovvio, sono tutti sconvolti, anche se, e questo
ormai lo ripeto in ogni recensione, non quanto dovrebbero.
Perché nessuno piglia 'sti benedetti allegri ragazzi
morti e li sottopone ad ogni test medico possibile ed immaginabile? Perché
nessuno cerca una quadratura razionale? Perché tutti aprono le manine verso il
cielo e scoprono un'improvvisa fede nei miracoli?
Altrove, Adam torna a casa tutto trionfante con i
cappuccini del dopozumpa; anziché Lena, però, si trova davanti Tony, che gli
rivela di aver scoperto la bugia riguardo al ritorno della loro madre. Gli
dice, inoltre, di aver messo Lena al sicuro; subito dopo, la troviamo con i
polsi legati ad uno scaffale. Direi che non può andare peggio, se non avessi
imparato molto di quello che so sulla narrativa da George Martin.
Torniamo a bomba dai Winship, dove una delle madri del
gruppo di sostegno perde il controllo e singhiozza su quanto sia ingiusto che
sia tornata solo Camille, la quale, oltre a tutto il resto, era pure una bulla
e faceva piangere sua figlia nell'ora di ginnastica. E la giovane rediviva
fugge piangendo per le scale. E io, se fossi dotata di testicoli, li starei
raccogliendo in Svervegia, dove sarebbero rotolati.
Ma attenzione, ho un nuovo preferito della puntata.
Infatti, Peter entra non invitato nella stanza della ragazza e prova a
chiederle con le buone di mettersi nei panni della donna che la stava
attaccando; ottenuta in risposta la solita lagna (“E ai miei sentimenti nessuno
pensa mai, buuuh! Vita matrigna!”), accusa Camille di essere un'egoista, e di
stare sprecando l'opportunità che le
stata data crogiolandosi nel vittimismo, anziché aiutare la gente. Ora
piango.
La ragazza risponde che non vuole essere di conforto
agli altri. Perché boh. Perché è stronza.
E Peter le molla una – metaforica – scuzza finale,
dicendo che è il compito che le è stato affidato nel momento in cui è tornata
in vita.
Scusate, ora mi ricompongo.
In un salotto arredato da un cieco negli anni
Settanta, Tony dice ad Adam che vuole sentirsi nuovamente suo fratello e vuole
aiutarlo, ma che non farà del male a Lena, né lascerà che lui gliene faccia. Il
nuovo Adam bonzo tibetano/fidanzato da soap opera replica che non gli
passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di torcerle un ciglio,
che non è più quello che era, e che se ha fatto del male a Lucy McCabe è solo
perché era appena tornato in vita e non si era ancora liberato degli impulsi
violenti. Sotto lo sguardo del fratello, che è più o meno questo,
aggiunge che ora capisce: quanto gli hanno fatto Tony
e la madre era inevitabile, ed è stato il giusto castigo per il suo
comportamento. Non è più arrabbiato con Tony; anzi, prova gratitudine nei suoi
confronti, in quanto la resurrezione lo ha salvato, rendendolo una persona
migliore. Non ha alcuna intenzione di uccidere Lena, bensì vuole prendersi cura
di lei.
Tony fa giustamente notare che non possono impedirle
di andare dalla polizia, ed Adam prende in mano la situazione. Quando torreggia
sulla ragazza, legata ed inerme, reggendo in mano un coltellaccio i nostri
piccoli cuori nerd vanno incontro a problematiche assortite.
Tuttavia, si limita a tagliare le corde che
trattengono la ragazza e, dopo averla supplicata di non dire a nessuno quello
che ha visto, a lasciarla andare.
Sto sperando che ci sia sotto un piano contorto e
malvagio, perché preferisco non credere all’ipotesi che anche lui sia stato
infettato dal virus dell’idiozia.
Quella che non è scema, anche se mi duole ammetterlo,
è Camille, ora al centro del soggiorno, con tutti i genitori dell’associazione
che pendono dalle sue labbra. Incoraggiata da Peter, il quale ha con ogni
probabilità trovato la laurea come sorpresa delle patatine, rifila all’allegra
brigata scemenze su scemenze su un aldilà piacevole e tranquillo, sulla
comunicazione telepatica con i suoi compagni di sventura, sul fatto che ognuno
di loro le abbia fatto capire quanto le manchi la propria famiglia e quanto
desideri rivederla. La gente affranta la abbraccia, Jack fa notare a Claire che
non è corretto raccontare balle su balle, io sono sull’orlo delle lacrime,
forse perché, per interpretare padri e madri di adolescenti morti da quattro
anni, è stato scelto un gruppo di trentacinquenni. D’accordo.
Siamo sulla diga ricostruita dopo l’inondazione
dell’ottantasei, e Helen Goddard origlia, mentre un insegnante spiega a quelli
che sembrano studenti di ingegneria le cause del disastro accaduto. Con la sua
solita presenza serena e conciliante,
si piazza ad ascoltare in mezzo al gruppo di ragazzi,
ed apprende che, poiché sarebbe stato molto costoso trasportare sul posto i
materiali adatti alla miscelazione di un cemento di qualità, l’appaltatore
aveva deciso di utilizzare i sassi e la sabbia estratti dallo scavo precendete
all’opera edilizia. L’uomo fa notare come nessuno sia stato condannato dopo la
tragedia, e anzi, molti si siano arricchiti, nonostante le ottantaquattro vite
interrotte. Furiosa, Helen esclama che è stata l’avidità che ha portato i
costruttori a pensare unicamente a se stessi. Deduzione brillante.
Dal canto proprio, Lena non ha tempo per la filosofia.
Fugge attraverso il bosco e, quando vede un gigantesco camion carico di
legname, salta modello Lepre Marzolina urlando “aiuto, aiuto!” per farsi
caricare.
Ho visto troppe puntate di Criminal Minds per pensare
che sia stata una buona idea.
Al solito parchetto, Chloe, tutta felice, spiattella
alla madre che ha visto “l’angelo”, e che questo verrà a prenderle per portarle
con sé. Turbata (e vestita come Sibilla Cooman. Quella gonna è da galera),
Rowan la carica in macchina senza dire una parola.
Casa Winship. Trasformato in una massaia inglese,
Peter offre un tè a Claire e Camille; Jack, solo a fumare sul balcone, potrebbe
essere nella scena di un videoclip emo in stile 2006 (a parte che non ha
diciassette anni, né ciuffi preoccupanti). Lo psicologo ha la pessima idea di
chiedergli se voglia qualcosa, e lui gli risponde irosamente che vuole dargli
ragione: ora la moglie e la figlia sono felici, e anche lui lo è. Il “grazie”
che segue abbassa la temperatura di quei dodici gradi.
In un bar che per una volta non pare essere il Dog
Star, Helen sta flirtando con un quasi ubriaco professore di Ingegneria.
Non guardatemi in quel modo, lo giuro.
Dopo qualche chiacchiera sul fatto che suo marito
morto lavorasse alla diga (trenta e passa anni prima, per quanto l’altro non
possa saperlo), la donna trascina il proprio cavaliere in pista a ballare Stardust memories. Intanto, io devo
decidere se mi inquietino di più i suoi occhi o la sua camicetta.
Ovviamente, c’è uno scopo, e presto ne intuiamo i
contorni: da allegra conversatrice qual è, Helen tira in ballo l’argomento
inondazione, chiedendosi ad alta voce se non ci fosse stata una ragione in
quello che è successo. Forse, la città meritava e avrebbe dovuto essere
spazzata via. Forse, il destino era che morissero tutti. La solita allegrona, insomma.
Il professore è confuso, ma sottolinea che la nuova
diga è solida come roccia; possibile, cinguetta la donna, che non abbia alcun
punto debole? “Nessuna ernia del disco?” (Cogliete, vi prego).
Nah, replica l’uomo: donna non ti preoccupare, no
problema, a meno che, ha-ha!, qualcuno non si arrampichi in uno dei tunnel
collaterali alla diga con sottobraccio una bomba.
Lui se la ride, io molto meno.
Julie si sta lavando i denti, quando Nikki le arriva
alle spalle e manifesta con una certa chiarezza le proprie intenzioni. Di
limone in limone, le due piantano un albero, finendo dritte a letto. Quando la
sceriffa sta per sollevare la maglia della dottoressa, scopriamo che questa è
ha ancora dei problemi a lasciarsi andare, e soprattutto a mostrare le
cicatrici. Nikki, tuttavia, ha una dolcezza che le permette di tranquillizzare
l’altra e continuare con il pre – zumpa zumpa. Tutto sembrerebbe volgere al
meglio, ma non illudetevi: si tratta di Cockblock town.
Victor le fissa dalla cornice della porta, più
inopportuno di Magalli al Quirinale.
Comprensibilmente scocciata, Nikki lo caccia via, e
Julie fa che dirle di abituarsi: il regazzino non dorme mai.
Pensa te che c – incredibile fortuna, oh.
Una figura avanza nella notte: è Simon, e non appare
per nulla contento nel vedere la polizia davanti alla casa della fidanzata.
Riesce comunque ad entrare, e chiede a Rowan il perché degli agenti e del suo
rifiuto di partire con lui, giorni prima; furiosa, lei lo accusa di essersi
suicidato, abbandonandola il giorno del matrimonio.
Simon è stupefatto: non ricorda nulla. Se anche fosse,
afferma, oggi è una persona diversa, ama Rowan ed è pronto a ricominciare.
Lei appare impietrita, e compare Tommy, che intima al
ragazzo di inginocchiarsi e mettere le mani sopra la testa.
Lo sguardo di Simon nell’istante in cui si rende conto
del tradimento da parte della persona a lui più cara mi ha definitivamente
spezzato in due.
Intanto, urlano tutti. Tommy urla di obbedirgli perché
è un ufficiale di polizia, Simon urla a Rowan che la ama, Rowan urla a Simon di
piantarla, Ciuchino urla “Ciuchino!”. Le voci si sovrappongono, e parte un
colpo – ovviamente, diretto NON alla spalla, NON alle dita del piede, bensì al
cuore.
Perché è così che ci si comporta con gli ex delle
fidanzate che ci stanno sul cazzo.
Simon si accascia in un lago di sangue, Rowan piange,
titoli di coda, IO SPIEGATEMI COME FACCIO AD ASPETTARE FINO A MARTEDI’
PROSSIMO. SPIEGATEMELO OKAY.
Sono così destabilizzata che non credo di riuscire a
mettere voti.
Come dite? Non ve ne frega niente dei miei sentimenti,
devo farlo lo stesso?
Però siete fiscali.
Proporrei un sette, frutto degli usuali pregi e
difetti: la trama procede bene e prende, alcuni attori sono degni di questo
nome, le riprese hanno delle qualità. A volte, tuttavia, si possono notare
incongruenze macroscopiche, la narrazione accelera e decelera un po’ come le
pare e non sempre con un senso logico e le musiche sono orribili.
Ciò detto, sono in fibrillazione che aspetto la 1x08, il cui promo potete trovare qui.
Nell’attesa di tornare ad infastidirvi questa settimana, vi ricordo di spolliciare la pagina Facebook di Diretta Telefilm e di seguire il profilo Twitter per tutte le news sulle vostre serie preferite!
Un ringraziamento speciale, inoltre, alle pagine che hanno pubblicato la mia recensione precendente:
Tanti orsetti gommosi agli admin, che sono stati disponibilissimi e carini!
Vi mando un grosso abbraccio! Alla prossima,
Tonks
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