mercoledì 1 aprile 2015
Buongiorno, mondo!
Oddio, mondo. Non allarghiamoci. Buongiorno telefili/e
che si apprestano a leggere i miei deliri.
E' martedì. E ciò significa che, dal momento che la
proiezione su A&E del quarto episodio di The returned si è svolta
ieri sera, sono pronta a prendervi per mano (o per la collottola, tipo Paperone
con l'inconcludente nipote. Uomini e donne avvisati eccetera) e a trascinarvi
nel caos di una recensione nuova di pacca.
Ready? Steady? Go!
Ci sono panorami magnifici, c'è un tramonto, c'è la
voce di una donna che legge una fiaba. Si parla di fate buone, dedite a
proteggere i bambini; una scritta in sovrimpressione ci informa che quanto
stiamo per vedere è avvenuto ventinove anni prima delle vicende principali. Una
madre chiude il libro ed assicura al figlio che le fate esistono, e che se mai
lui ne incontrerà una saprà riconoscerla. La perplessità riguardo al metodo
educativo viene spazzata via da uno shock in qualche modo atteso, but still: il
bambino in questione è Victor, uguale identico a come l'abbiamo visto entrare
il casa della vicina impicciona alla fine della 1x03.
Non abbiamo molto tempo per pensarci su, tuttavia, dal
momento che appena la madre esce dalla stanza e il piccolo si raggomitola sotto
le coperte si odono voci maschili e un unico, raggelante sparo. Terrorizzato
(ma non cretino: al posto suo, specialmente ad otto anni, più o meno chiunque
altro sarebbe corso dritto dalla mamma, con conseguenze non piacevolissime),
Victor si chiude nell'armadio, ma riesce a stento a controllare il respiro
pesante. Un uomo in passamontagna irrompe nella cameretta, e lo scopre in tempo
zero – okay, l'astuzia non è servita poi a tanto. Comunque, quello che per
convenzione chiameremo il Malvivente A non cerca di fargli del male: anzi, gli
sussurra concitato di stare in silenzio e di cantare tra sé e sé una canzone
per qualche minuto, finché non sarà tutto finito.
Come in tutte le coppie di lestofanti (ho aspettato
anni di poter scrivere questa parola. Anni.) televisivi, però, anche qui
abbiamo un Buono Vigliacco e un Assassino Psicopatico. Quest'ultimo, da qui in
poi definito Malvivente B, entra a propria volta, e nonostante il suo compare,
pieno di buone intenzioni ma non acutissimo, provi a sostenere di non aver
appena parlato con qualcuno,
trova il piccolo Victor e gli spara senza pietà
attraverso la porta del guardaroba.
Torniamo al presente: Julie è, per una volta, immersa
in un sereno dormiveglia mattutino, e un Victor integro e sorridente si infila
sotto il piumino al suo fianco. I due si fanno un po' di coccole, ma prima che
la commozione mi sopraffaccia vengono interrotti da un grido disumano.
Ora. Penso che non mi augurerò mai più la morte di un
personaggio, per quanto questo o questa possa costruirsi un superattico sulle
mie virtuali balle.
(Chiunque mi conosca sa che non sono in grado di tener
fede a simili propositi).
La vicina impicciona giace in un lago di sangue.
Dettaglio pulp che non avete assolutamente richiesto, ma che ho deciso di
sottolineare: la sua lingua è stata strappata, e il gatto ci gioca, roba che
Tarantino dovrebbe dire al regista di darsi una regolata. Quel che ho notato è
che, nella puntata precedente, l'incauta vicina aveva risposto al silenzio di
Victor con un “Cat got your tongue?”. E noi che pensiamo delle coincidenze?
Julie, orripilata, si volta, e vede Victor in piedi,
con la solita faccia inquietante ed imperturbabile.
BRRR.
Ci spostiamo a casa Winship, dove Claire, intronata e
gioiosa come se fosse appena uscita dalla pubblicità del detersivo, comunica a
Jack che sta riconsiderando l'idea del trasferimento, e che si sente piena di
speranze. Puntuale come le tasse, suona il campanello: sono due poliziotti che
intimano a Jack di seguirli in centrale. Devono fargli delle domande su Lucy
McCabe.
Claire chiede di chi si tratti, e il marito, evasivo
al limite della menzogna, le risponde che è una dipendente del Dog Star.
Altra coppia, altri casini: Chloe, la figlia di Rowan,
sente dei rumori in soffitta e comunica al futuro patrigno che c'è un mostro.
Sua madre blatera qualcosa sull'assestamento delle case di legno. Appena la
bambina esce, Tommy, il quale, come ricordiamo, ha assistito al bacio tra la
sua futura moglie e Simon grazie ad un espediente assolutamente legale ed
etico, la telecamera nascosta,
chiede a Rowan se si senta bene, e le propone
addirittura di posticipare le nozze, perché la vede a disagio. Lei sorride con
la credibilità di una banconota da sei euro, e risponde che Tommy ormai
dovrebbe conoscerla abbastanza da sapere che non proseguirebbe con i
preparativi se non desiderasse sposarsi. Il fidanzato ribatte con un poco poco
ansiogeno “Sono sicuro che ci sono ancora cose che non so di te, dopo tutti
questi anni.” Lei un po' fa la gnorri, un po' non può effettivamente sapere di
essere spiata.
Quando sale in soffitta con un vassoio di cibo, ci
diventa evidente che il mostro è Simon mezzo desnudo. Poteva comunque andare
peggio, eh.
Prima ancora di avventarsi sul sandwich, il fanciullo
redivivo si avventa sulla propria quasi vedova, e i due stanno per concludere
quando Rowan si sottrae (qualcuno istituisca un Fondo per Vittime del
Cockblock, sono certa che anche Ben sarebbe d'accordo). Poraccia, però, Rowan
ha le proprie ragioni: ribadisce ancora una volta quanto il tutto sia
incredibile, e quante cose avrebbe voluto dire a Simon, e adesso che può farlo
non gliene viene in mente neanche una – è quello che mi succede nell'istante in
cui entro al supermercato, se ho dimenticato la lista della spesa. Lui nota che
lei ha tenuto la sua chitarra, al che lei butta lì un “Sì, ho tenuto tutto”.
No, va bene, tanto il cuore non mi serviva, eh.
Nel frattempo, Camille controlla la propria vecchia
pagina Facebook, e scopre non solo che esiste ancora, ma anche che la gente le
ha scritto un sacco di cose carine.
Claire le espone l'idea del trasferimento, e incontra
inaspettata resistenza: la ragazza vuole restare dove è cresciuta, vicino ai
suoi amici – e vorrebbe, ovviamente, che la madre la lasciasse uscire allo
scoperto. La discussione è troncata sul nascere da un tonfo. Lena è a terra,
con la faccia di una che ha mischiato alcool etilico, benzina e Jagermeister: è
volata da due rampe di scale. Soccorrendola, la madre nota la piaga sulla
schiena, ormai enorme, e decide subito di portarla all'ospedale. Con Camille al
seguito, e tanti saluti alla prudenza, neh.
Jack è ancora alla polizia, ma compare Peter lo
psicologo, davanti al quale Lena afferma con chiarezza di sapere che la sua
patologia è correlata al ritorno della gemella. Questa fugge in lacrime (yawn),
e Claire domanda alla figlia ormai maggiore di dirle che cosa pensa stia
succedendo. Tutto quello che ottiene da Lena è livore: la battuta dice più o
meno “Lei è ancora l'unica cosa che ti importa...anche se mi sta uccidendo.”
La polizia arriva a casa della vicina trucidata, e
Julie fa entrare Nikki nel proprio appartamento, chiedendole subito se c'è un
collegamento con il serial killer che l'ha quasi fatta fuori – e che
probabilmente ha mandato in coma Lucy McCabe. La vicesceriffa, com'è chiaro,
non ne ha idea, ma oltre a comprendere la natura non proprio amichevole della
relazione tra Julie e la vicina si accorge della presenza di Victor. Il quale,
forse per la prima volta, mostra qualche emozione: è agitato, stile animale in
gabbia.
Come tutrice della legge, Nikki dà della pazza all'ex
amante, che si è tenuta un bambino raccattato ad un incrocio, e la informa che
potrebbe perfino essere accusata di rapimento. Tuttavia, non denuncia Julie al
proprio collega, anche se, quando la dottoressa le dice di non interferire
nella sua vita, risponde picche – in questo caso a ragione, devo dire.
Intanto, Rowan spiega a Simon che Chloe sa di essere
sua figlia: Tommy ha infatti insistito perché le dicessero la verità. Il
redivivo si informa sulla durata della relazione tra la promessa sposa e lo
sceriffo, per poi affermare che sa che lui non avrebbe potuto uscire subito con
un'altra, se a morire fosse stata lei. Giustamente seccata, Rowan dà una
risposta degna di una delle nostre rosse preferite,
ma ciò non le impedisce di seguire Simon in camera da
letto.
Alla stazione di polizia, Tommy tenta di fare il duro
e di mettere sotto torchio Jack, il quale non pare impressionato. Non può però
nascondere i numerosi versamenti di denaro che ha fatto a Lucy, la quale
sosteneva di dover pagare gli avvocati per la causa di separazione dal marito e
chiedeva spesso soldi all'amante. La teoria dello sceriffo è che Jack si sia
reso conto che non esisteva nessuna causa, abbia capito che la ragazza non
aveva fatto altro che sfruttarlo e l'abbia uccisa in un raptus di collera.
L'accusato ammette di aver effettuato sostanziose transizioni sul conto di Lucy
all'insaputa della moglie, ma dice che voleva bene alla cameriera, e che non le
ha fatto del male in alcun modo. Stanco di giocare allo sbirro, Tommy lascia la
sala interrogatori e torna alla propria passione, lo stalking. E lo fa giusto
in tempo per godersi lo spettacolo di Rowan e Simon che...uhm...recuperano il
tempo perduto.
Ci spostiamo in chiesa, dove dai rubinetti continua ad
uscire uno strano blob nerastro. Se fossi il pastore, chiamerei un idraulico.
Ad accorgersi del problema è Helen Goddard, la donna il cui ritorno in vita ha
provocato il suicidio dell'anziano marito; dopo essersi sciacquata viso e
capelli, si ferma davanti all'altare a riflettere e viene raggiunta da Morgan
Fre – cioè, dal reverendo Wright; segue un'appassionante (no, giuro che per una
volta non sono sarcastica, la scena mi è piaciuta molto) disputa sulla
resurrezione dei corpi, al termine della quale il confuso ecclesiastico non può
far altro che proporre alla signora una sistemazione nell'ormai noto Caldwell
Community Center.
Nel frattempo, Julie trova dei disegni piuttosto
espliciti di Victor, che raffigurano la vicina in un lago di sangue. Il bambino
è nell'armadio, terrorizzato, e lei si sente sempre più angosciata all'idea che
lui abbia potuto vedere qualcosa nella notte, e di non essere in grado di
aiutarlo con i traumi che ha ovviamente subito.
Niente, comunque, in confronto a quello che subirà di
lì a poco la povera Chloe (la quale, oltretutto, ha i capelli rossi. Mi sembra
di ricordare che un certo signor Mendel abbia perso la propria vita incrociando
piante di pisello e stabilendo delle leggi, ma che ce frega, ma che c'importa).
Infatti, il suo astuto padre morto non più morto si mette a strimpellare la
chitarra in solaio mentre lei è nella propria stanza.
Noi assistiamo alla scena insieme a Tommy, che
evidentemente sul lavoro non ha un cazzo da fare e continua a creepare in giro;
Rowan prende una sedia, forse per dare due colpi di manico di scopa al soffitto
ed invitare Simon ad un dignitoso silenzio, ma così facendo si rende conto
della presenza della telecamera, che strappa subito dal muro.
Fuori dall'ospedale, Camille si tortura. Peter lo
psicologo la raggiunge, e mette subito in chiaro che non crede che ciò che sta
succedendo a Lena abbia a che vedere con lei. Inoltre, imputa la rabbia e il
disprezzo di Lena per la gemella alla “colpa del sopravvissuto”, e con il
solito fare da oracolo si dice certo che Camille sia tornata per restare.
All'interno della struttura, Claire viene confrontata
da un medico che pare il cattivo di un film di kung fu, che le spiega come la
lesione sulla schiena di Lena sembri provocata dalla penetrazione di un corpo
contundente metallico. Aggiunge che la ferita si espande, quasi che il corpo
della ragazza si stia rivoltando contro la proprietaria. Jack continua ad essere in centrale.
Insomma, povera Claire, pure lei mai una gioia.
Altrove, una
Rowan fuori di sé corre in soffitta e racconta a Simon di come Tommy li abbia
spiati. Lui, chiaramente, coglie la palla al balzo, affermando che lo sceriffo
è un pazzo pericoloso e che la sua quasi moglie e sua figlia devono andarsene
subito. Con
lui, ovvio.
Mentre Rowan ripete che Tommy le è sempre stato
accanto e gli deve la possibilità di una spiegazione, Chloe, attirata dalle
voci, li raggiunge e conosce il proprio padre, anche se, sapendo che è morto,
si convince che sia una specie di angelo. Comunque un comportamento più
razionale di quello di Claire o di Rowan stessa, eh.
A proposito di Winship, Peter lo psicologo piomba in
ospedale e informa la sua...boh? Amante? Quasi amante? Whatever che Jack è
sotto interrogatorio per l'omicidio di Lucy, aggiungendo che i due si
conoscevano in senso non solo professionale. Anziché incazzarsi con il marito,
che comunque non è a portata di mano, Claire se la prende col messaggero, ed
intima a Peter di non superare più il “livello di rispetto” che le deve.
Francamente non l'ho capita; qualcuno potrebbe illuminarmi, please? Grazie in
anticipo.
Frattanto, Nikki va a casa di Julie: hanno deciso
insieme che preleverà Victor e lo porterà all'onnipresente Caldwell Community
Centre. La dottoressa sa che si tratta dell'unica decisione giusta, ma
l'abbraccio tra lei e il bambino, morto da trent'anni e forse psicopatico ma
comunque tenero, è tipo un calcio rotante sulle gengive.
Libero, anche perché Tommy era più impegnato a
stalkera' che non a fargli domande, Jack raggiunge la famiglia all'ospedale, e
Claire lo affronta: spinta dalla pulce messa nell'orecchio da Peter, ha
scoperto che il fondo per il college di Camille è stato prosciugato.
Imbarazzato, anche se mai abbastanza, Jack ammette che Lucy lo aveva illuso di
poter parlare con i morti, e quindi con la figlia perduta, mentre gli spillava
denaro per immaginarie cause contro l'ex marito.
A domanda più o meno esplicita, inoltre, risponde che
non erano esattamente amanti, ma che lei l'aveva convinto che la connessione
con Camille avrebbe potuto stabilirsi solo quando loro avessero fatto sesso.
Gentili spettatori e spettatrici, questo momento è
topico. Anche se tutto il resto della serie da qui in poi dovesse farmi schifo,
IO SAREI FELICE. Perché la faccia di Claire quando si rende conto che l'uomo
con cui ha fatto due figlie si è bevuto (o sta cercando di farle bere, che è lo
stesso) una stronzata simile vale tutte e dieci le puntate, titoli di coda
compresi. L'eterna impotenza di fronte all'idiozia altrui. Lo shock. La pena.
Il desiderio, appena soffocato dal contesto, di rotolarsi per terra dal ridere.
Questo, e molto altro, si riflette negli occhi di Claire Winship, una donna il
cui marito ha usato il fondo fiduciario della figlia morta per pagare una
medium ninfomane. Cosa?
Jack tenta maldestramente di tirarsi fuori
dall'impasse, ma la frittata è fatta. Dopo averlo informato che con lui non si
trasferirebbe nemmeno in un attico da sedici stanze con vista sul parco ed
affitto bloccato (okay, non con queste esatte parole), Claire se ne va.
Camille ha visto tutto, e davvero non so che cosa
penserà degli uomini per il resto della propria riconquistata vita.
Al CCC, che finalmente vediamo dall'interno, Helen
schifa i cuscini, sostenendo che non dorme – strano, dal momento che mi pare
che gli altri morti ritornati mangino come lupi e ronfino come tassi. Comunque,
proprio in quel momento arriva Victor, sempre più sbacalito, e la donna lo
guarda con quello che potrebbe essere un lampo di riconoscimento negli occhi.
Attenzione, momento epico in arrivo: è ora del
confronto tra Rowan e Tommy. Lei gli chiede subito quanto lui abbia visto, e la
risposta, poco confortante, è “tutto”. Prima ancora che lei possa esplodere con
la furia propria di una donna che ha scoperto che il fidanzato la spia da
giorni, però, lo sceriffo mette sul tavolo il carico da novanta. Infatti,
afferma che, come ha lasciato lei e Chloe una volta, Simon potrebbe farlo
ancora.
Sembra un'affermazione veramente azzardata, perfino da
parte di uno che ha beccato la futura sposa nuda sul fidanzato morto (detto
così sa di necrofilia); Rowan non capisce, e Tommy le spiega che Simon non è
stato investito da quel maledetto camion, bensì ci si è lanciato sotto. Il
giorno del proprio matrimonio, e ben sapendo che la sposa era incinta.
Apprendiamo così che Tommy ha conosciuto Rowan proprio
quando, come poliziotto, gli è toccato l'ingrato compito di informarla della
morte dello sposo. E che, in accordo, lui sostiene, con il pastore Wright,
avrebbe omesso di dirle che si era trattato di un suicidio, non sapendo se
l'avrebbe potuto sopportare.
Prima ancora di metabolizzare l'informazione, Rowan si
scaglia contro Tommy, furibonda perché lui ha deciso di mentirle, cambiando il
corso della sua vita, quando lei non lo conosceva nemmeno. Lui dice di averla
amata da quel primo momento, ma quando tenta di toccarla lei lo schiaffeggia e
corre al piano di sopra, ripetendo di non riuscire a respirare. Bravo, Tommy,
oggi non hai preso altro che decisioni corrette e ponderate.
In ospedale, la sempre più debole Lena si abbandona ai
ricordi. Quattro anni prima, aveva convinto la figlia del medico legale, in
possesso di una chiave dell'obitorio (presa chissà da dove; se casualmente
avessi dei figli adolescenti e una stanza piena di cadaveri credo che qualche
precauzione la prenderei), ad aiutarla a dare un ultimo addio a Camille.
Insieme a Ben, aveva fronteggiato il corpo della gemella, per poi stringersi ad
esso, disperata e distrutta dal senso di colpa. Durante l'abbraccio, aveva
notato una grossa piaga sulla schiena: la figlia del medico, che origliava o
aveva un genitore incauto, le aveva raccontato di come qualcosa di metallico
avesse trapassato la schiena di Camille durante l'incidente. Per favore,
canticchiatevi in testa la musichetta di X files.
Rimasta sola con i propri pensieri, Julie sfoglia i
disegni di Victor, e tra essi trova un proprio ritratto nelle vesti di fata
buona; intanto, al CCC, il bambino non riesce a dormire, perché ha paura del
buio.
Sopraggiunto per un giro di controllo serale, Peter si
siede sul letto e, rassicurante, suggerisce a Victor di cantare tra sé e sé una
canzone per qualche minuto. Se queste parole non vi ricordano nulla, tornate
all'inizio della recensione. Capre. (Io per prima: non avevo capito, ha dovuto spiegarmelo mia sorella).
Sullo sguardo terrorizzato, e sempre sottilmente
terrorizzante, del bambino una nuova puntata giunge al termine.
E giunge quindi il momento di tirare le somme e di
assegnare un voto. Confermerei il sei e mezzo/ sette che ho dato all’episodio
precedente: le prove attoriali sono più che buone (menzione particolare per Michelle
Forbes, splendida nel ruolo di Helen Goddard) e la trama, nel complesso,
continua ad essere intrigante. Tuttavia, ci sono momenti un po’ statici che si
contrappongono a cambi di scena così frequenti da poter risultare confusionari,
e non è che le musiche mi facciano proprio impazzire.
Okay, posso fare la
precisina quando mi pare, ma sì, muoio (ah-ah) dalla voglia di vedere la
prossima puntata, il cui promo, purtroppo, non sono riuscita a trovare.
(Sì, cerco spudoratamente di commuovervi con le fatine e i glitter. E ringraziate che non ho messo dei gatti grassi.)
Nell’attesa di tornare ad infastidirvi la settimana
prossima, vi ricordo di spolliciare la pagina Facebook di Diretta Telefilm e di
seguire il profilo Twitter per tutte le news sulle vostre serie preferite!
Un ringraziamento speciale, inoltre, alle pagine che
hanno pubblicato la mia recensione precendente:
Tanti orsetti gommosi agli admin, che sono stati disponibilissimi e carini!
Non posso che ripetervi quanto aspetti con ansia lunedì prossimo...nel frattempo, vi mando un abbraccio! A nuovi colpi di scena,
Tonks
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