domenica 19 aprile 2015
Gladiators, ho
solo due parole per descrivere questa puntata: HOLY. SHIT.
Ho aspettato un
po’ di tempo prima di scrivere per riprendermi (e per cercare spoiler: il Web è
pieno d’insidie, per chi non vuole sapere nulla consiglio di chiudersi in una
camera oscura e aspettare venerdì prossimo, per voi spavaldi che continuate a
vivere buona fortuna), ma ora dobbiamo farci coraggio e parlare di questo
episodio.
Il tema che
collega tutte le vicende, come il filo di una collana di perle, è la giustizia:
meglio prendere la strada facile, sicura, dalla quale magari possiamo trarre
qualche vantaggio, oppure la strada difficile e tortuosa dei “white hat”?
Vediamo allora chi ha scelto cosa, e le conseguenze di tali scelte.
#TroppoGnocca |
Partiamo dalla
Casa Bianca, dove tutto lo staff è in fermento per l’imminente voto sulla Legge
Brandon. Vi ricordate quel povero ragazzo ucciso da un poliziotto qualche
settimana fa? La legge è stata redatta in modo che cose del genere non
succedano più. O almeno così pare, ma andiamo con ordine. Il processo per la
raccolta dei voti al congresso è difficile, e proprio all’ultimo il Presidente
si ritrova senza un voto, arrivando alla parità. Allora decidono di giocarsi la
carta del Vice, Susan Ross, ma lei non glielo rende per niente facile. Infatti
decide che, prima di votare sì o no, debba prima leggere per intero la legge.
Tutte le 1200 pagine. Quello che faccio io prima di un esame, insomma. La Veep
è poi piena di domande, e riesce ad estenuare tutti, da David Rosen a Mellie. Quando
tutti quanti hanno fallito davanti all'incrollabile moralità della donna entra
in campo Fitz, che cerca di metterla in riga e di farla votare come ci si
aspetta da lei.
Inaspettatamente, però, è Susan a mettere in riga il
Presidente: la legge sarà pure fantastica su carta, ma in realtà, afferma la
Veep, sono soltanto suggerimenti, non esiste nessun controllo sui distretti di
polizia. Come faranno a cambiare davvero le cose quando queste leggi non sono
altro che compromessi? Quindi Fitz si fa un esame di coscienza e decide di ricostruire
la legge da zero, incorrendo nell’ira di Cyrus. E bravo il nostro Fitz.
Per fare in modo
che la stampa non parli dell’intera vicenda come un fallimento della presidenza
Fitz decide di usare la tecnica dell’oggetto luccicante, e fa annunciare a
Mellie la sua candidatura al seggio della Virginia.
Passiamo al caso
della settimana. Vi ricordate di Marcus Walker, l’attivista nell’episodio della
sparatoria menzionata prima? Beh, ha cavalcato l’onda e si
è candidato a sindaco di Washington D.C. All’inizio dell’episodio chiama Olivia
per aiutarlo a risolvere un problema della grandezza di Giove: Marcus, infatti,
era l’amante della moglie dell’attuale sindaco. Perché dico era? Perché mentre
erano impegnati nel tradire il marito di lei qualcuno è entrato e l’ha
brutalmente uccisa, il tutto mentre lui era nell'armadio. Visto che la polizia
non sarebbe molto incline a fare dei favori al candidato, visti i precedenti,
l’OPA decide di liberarsi del cadavere in modo che diventi un caso di persona
scomparsa.
Neanche 4 anni di
Game of Thrones e 2 di Hannibal mi hanno preparato a questa scena. Comunque,
dopo diversi tentativi si scopre che è stato lo stesso sindaco a far uccidere sua
moglie. Allora Olivia lascia al suo cliente 2 opzioni: o si raggiunge un
accordo privato con il sindaco, in modo che lui decida di lasciare la corsa e
quindi fargli vincere le elezioni, oppure testimoniare contro il sindaco, al
prezzo però della sua carriera politica. Inizialmente
decide per la prima, ma durante la conferenza stampa confessa tutto in nome
della verità e della giustizia. La sua carriera potrebbe essere finita, dice
Olivia, ma almeno ha fatto la scelta giusta.
Ed ora passiamo
alla storyline che proprio non vuole morire: Papa Pope e il B613. Ci eravamo
lasciati la scorsa settimana con l’arrivo di Rowan a casa di Olivia con Russell,
Mr. Eye Candy, come ostaggio. Ora scopriamo perché: vuole che sua figlia fermi
l’indagine contro di lui e l’agenzia e le da 48 ore di tempo per decidere cosa
fare.
Il giorno seguente tutto il team s’incontra e ci ricorda la
strategia un’ultima volta: si continua con il caso, Jake testimonierà, potremmo
anche falciare il Presidente ma non fa niente... le solite cose, insomma. Ed è proprio durante le domande di prova per la testimonianza di Jake che si scopre un altro fattaccio
che implica Fitz in prima persona: l’Operazione Remington, quella in cui il
Presidente, sotto ordine di Rowan, ha abbattuto un aereo di linea con 329
passeggeri.
Intanto Olivia continua a soffrire di stress post traumatico, e nel
momento chiama il fusto che le dice, con tutto il rispetto, che cerca qualcosa
di stabile. E Liv ci mostra,
sempre più spesso ultimamente, che è tanto controllata e in charge al lavoro quanto è guidata dalla paura e dal rifiuto
nella sua vita privata, tanto da voler essere un’altra persona, un’altra se,
perché la sua vita è troppo complicata. E ovviamente finisce per fare le
cosaccie con il tizio.
Allo scadere del
tempo previsto Papa Pope si fa rivedere per sapere la decisione di Olivia, che
è un chiaro e risonante no. Rowan è fiero, ma non contento, e quindi, com’è da
copione, arrivano le minacce.
Arriviamo quindi
allo scioccante finale della puntata: vediamo Jake all’OPA, che cerca Olivia e
viene attaccato da un uomo in maschera, che poi scopriamo essere… RUSSELL?!? E
LO ACCOLTELLA? PIU’ VOLTE???? E’ come se le sentissi, davvero.
Ti abbiamo voluto bene, Jake |
E così finisce
anche questa puntata di Scandal, ancora non siamo del tutto tornati all’età
dell’oro, ma sicuramente siamo sulla buona strada.
Voto: 7 ½
Ma cosa succederà
la prossima settimana? Scopriamolo nel promo!
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3 commenti:
Appena vista! Devo dire che non sopporto proprio Papà Rowan e i suoi monologhi incalzanti, mi fa salire l'ansia quell'uomo! Comunque il fatto dell'aereo civile era già comparso in passato, o sbaglio?
Bellissima recensione! Speriamo che Jake si salvi ç_ç Non mi piace, ma morire così è davvero deprimente!
Grazie mille Ross!! Si, l'aereo era lo stesso dove in teoria era morta la madre, ti ricordi?
Comunque, neanche a me Jake piace, ma farsi ammazzare dall'ultimo arrivato è proprio da sbarbatello. (Che poi Tumblr mi ha detto cose, ma la mia bocca è sigillata!)
io invece adoro papà Rowan, soprattutto la cadenza con cui parla (mi riferisco agli episodi in lingua originale), lo trovo molto carismatico!