"Chi sono io? La gente è un branco di matti, di ingenui. Questo mi dava un vantaggio. Eccome. 

Da dieci anni campavo senza un mestiere"

BUKOWSKI

Prima del dittatore e dell'aspirante serial killer, probabilmente Negan era una specie di motivatore, o comunque un frequentatore assiduo di bordelli.

I suoi interessi sono così molteplici e vari che sarebbe difficile indovinare cosa facesse, oltre che divertirsi, giocando a baseball.

Sicuramente amava trascorrere il tempo con i giovani.

Data l'accoglienza a Carl, è facile intuire che amasse plasmare giovani menti per portarle sulla giusta strada, lastricata di cattive intenzioni e omicidi.

Non a caso lo spirito ribelle del primogenito di Rick sembra affine al suo, e per questo si intravede una certa sintomia tra i due.
Almeno da parte sua.

Forse ci sono differenze nel loro modo di pensare, ma Negan sarebbe disposto a tutto pur di avere qualcuno che lo capisca davvero.
Qualcuno che non si limiti a leccargli i piedi.

Chi sicuramente non potrebbe mai capirlo è Rosita.
Sarebbe come andare contro se stessa.

Lei desidera, infatti, una  vendetta sanguinosa, in modo così forte da opporsi a chiunque le dica di non preoccuparsene pur di ottenerla, e diventare, così, la persona più odiata del gruppo.
La sua grinta è quasi inarrestabile per l'obiettivo che si è posta.

Nemmeno Eugene, con la sua perenne espressione combattuta, può nulla di fronte alla sua decisione e i modi da "Soldato Jane".
Quasi per sfinimento, le prepara i proiettili che lei desidera, perché il suo è un desiderio così invadente che da non poter essere cancellato.

Una fissazione così forte come questa è capace di oscurare qualunque cosa.

Anche Michonne ha intrapreso a suo modo questa strada tortuosa e pericolosa, come era ovvio che facesse.

Il suo carattere non è quello di chi ama restare al proprio posto, lasciando che le cose accadano.

Preferisce agire e prendere in mano la situazione, magari meno impetuosamente di Rosita, ma allo stesso tempo cercando di cambiare le cose.
Per quanto mi riguarda non posso fare a meno di apprezzarle entrambe per questo loro sconsiderato coraggio.
Hanno una forza interiore che gli permette di poter fare qualunque cosa.

Ebbene, non abbiamo solo oppositori di Negan, decisi ad ucciderlo al più presto, ma anche quelli di Rick che non accettano il suo modo di essere, di affrontare, o meglio non affrontare, Negan.

Prendiamo Spencer.
Sappiamo quanto ami le polemiche inutili, e  basta un viaggio spirituale e fisico alla "Siddharta" con  padre Gabriel per sfogarsi e preoccuparsi di tutte le cose che andrebbero cambiate.
Come se lui avesse tutte le risposte.
Come se qualcuno potesse essere un leader perfetto.

Fortunatamente riuscendo a trovare anche delle provviste, sa rifarsi del suo momento critico.

Nonostante i rifornimenti debbano essere portati a Negan vale, comunque, il gesto.
Inoltre, è facile intuire che ci sia altro sotto dalla sua espressione sul finale.
Sfortunatamente, le scorte trovate da Rick e Aaron, invece, sono solo un grosso buco nell'acqua, letteralmente.
Ma non è detto che i due non provino a recuperarle comunque.

La cosa migliore dell'episodio rimane la meravigliosa giornata di Negan con tutte le sue perle.
A volte è quasi difficile odiarlo.
Si... è un uomo orribile, ma ha qualcosa di Bukouskiano (o anche di Rocco Siffredi) che insinua il dubbio nel nostri sentimentinei suoi confronti.
Il problema è che dovremmo essere terrorizzati da lui, e in generale dalle puntate.
Ma l'unico momento di tensione è stato quello in cui Olivia gli da uno schiaffo.
Quindi, vi prego autori, fate qualcosa che io sono follemente innamorata di Negan e non voglio che muoia o vada via.
Vorrei non legarmi troppo.
Grazie!