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sabato 20 dicembre 2014

Salve Terrestri!
Sono un po' sconvolta!
Sinceramente non mi aspettavo questa cosa. Giusto qualche puntata fa dicevo che gli scrittori di The 100 non avevano avuto il coraggio di far fuori un personaggio davvero importante fino ad ora, per questo la dipartita di Finn mi ha davvero spiazzata.
Poi però mi sono fermata a riflettere.

Finn era sicuramente uno dei personaggi a cui è stato dato maggior spazio, ma non è mai stato essenziale, non è mai stato centralissimo, o meglio protagonista.
E, ad ogni modo, non lascerò che loro si approfittino del mio cuore tenero per farmi dire qualcosa che non voglio dire. 



Mi è piaciuta l'ultima scena, è stata oggettivamente commuovente ma, no, non sono eccessivamente dispiaciuta per la sua morte.
Comunque, andiamo con ordine.
La puntata si apre con Clarke che torna dall'accampamento nemico, piuttosto affranta e preoccupata.
Ovviamente, la nostra eroina, non si ferma un attimo a riflettere sul fatto che non sia una grande idea svelare davanti a tutti che la loro migliore possibilità di salvezza sia consegnare Finn.
La reazione della Gente del Cielo è pressoché immediata.

"Fammici pensare ... UCCIDIAMOLO"
 
Da qui il caos.

"Mo te le do 2 pizze!"
Parliamoci chiaro, la situazione non è semplice. Era ovvio che questo avrebbe generato un contrasto. I nostri ragazzi amano Finn, è un loro compagno, ha iniziato con loro, ma per tutti gli altri è solo un ex delinquente che ostacola la loro sopravvivenza, è ovvio che siano più che ben disposti a consegnarlo.
La questione è piuttosto complessa.
Abby si trova in una posizione terribile. Non dimentichiamo che lei aveva partecipato alla decisione di mandare i 100 sulla terra ma, un conto è votare, tutta altra storia è essere colei che ha l'ultima parola.
Il suo amore per la figlia, più che il senso di giustizia, la spinge al fianco dei ragazzi.
Ogni puntata che passa, Abby ha sempre più fiducia in Clarke, nelle sue scelte, nella sua capacità di decidere per il meglio e non sbaglia. Non sbaglia perché, soprattutto sul finale di questo episodio, Clarke ha dimostrato che tipo di persona sia realmente. Ma su questo torneremo dopo.
Per Abby le cose si complicano ancora di più quando Marcus fa il suo ritorno.


Immagino che in un primo momento Abby si sia sentita completamente sollevata. Aldilà della felicità di avere nuovamente Kane (gran figo) al suo fianco, probabilmente avrà pensato che questo avrebbe alleggerito il carico che aveva sulle spalle. Come quando era stato Jaha a tornare. 
Ben presto, però, si era ritrovata a doversi ricredere.
Marcus, come Thelonious, è propenso a prendere quella che, cinicamente, sarebbe la decisione migliore per la sua gente. Vogliono Finn. Diamogli Finn.
L'unica cosa che può concedere è proporre di processarlo e giustiziarlo loro stessi, risparmiandogli l'agonia che i terrestri hanno in serbo per lui.
Già, perché Lincoln ha raccontato loro il concetto di giustizia dei terrestri e quale fosse la sorte dello Skywalker.

Non so quanti di voi abbiano visto Vikings, ma io non ho potuto fare a meno di pensare al rito dell'aquila!
In pratica i Terrestri avrebbero fatto patire a Finn il dolore di 18 morti. Lo avrebbero bruciato, poi mutilato, gli avrebbero strappato gli occhi, le orecchie, le mani, poi avrebbero infierito a turno e alla fine Lexa lo avrebbe finito con la spada.
Una cosa aggiacciante.
Comunque, Kane propone un'alternativa. Processarlo loro, giustiziarlo loro, in modo rapido, concedendogli di non soffrire. Abby non vuole ucciderlo, ma non può nemmeno permettersi di scartare completamente l'idea.
Con un briciolo di rinnovata speranza, va da Lincoln e gli chiede quante possibilità ci siano che un accordo del genere venga rispettato.




Sinceramente, non so quali saranno i nuovi equilibri dal prossimo episodio. Personalmente ritengo che il più adatto a ricoprire la carica di leader sia Marcus. 
Purtroppo bisogna ammetterlo. Gli Skypeople non avevano la minima speranza di sopravvivere ad un attacco, sarebbero stati sterminati. E se è normale e giusto che Clarke, Bellamy, Raven e i ragazzi volessero lottare per trarre in salvo Finn, la stessa cosa non può dirsi del Cancelliere. Il Cancelliere è costretto a fare quello che è meglio per il suo popolo, anche se fa schifo. Almeno deve prendere in considerazione quell'opportunità. 
Abby subisce troppo l'influenza di Clarke. Agisce per il meglio, agisce in modo giusto. Ma non è pronta a fare un certo tipo di scelte. Probabilmente è diventata un'ottima madre ma non un ottimo capo.
Jaha, dal canto suo, è completamente impazzito. Avrebbe consegnato Finn senza battere ciglio. Onestamente, non so dove sia finita tutta la compassione che lo ha caratterizzato nella prima stagione e lo ha reso il perfetto candidato al ruolo di capo. 
Marcus cerca di vagliare tutte le ipotesi ma è realista. Mette subito in chiaro il fatto che devono necessariamente considerare la possibilità di sacrificare Finn, ma non lo fa a cuor leggero.
Ma andiamo oltre.
La puntata è Finncentrica.
Giustamente, come estremo saluto, gli scrittori hanno voluto mostrarci un pezzo della sua storia. E devo ammettere che il Finn di cui Raven si era innamorata non fosse così male.
Finalmente scopriamo come Finn si sia messo nei guai sull'arca. Di come l'abbia fatto per fare un regalo di compleanno alla sua fidanzata.


Quando la vede triste perché deve rinunciare al suo sogno di liberarsi nello spazio, decide di fare qualcosa per lei. Qualcosa di stupido, e pericoloso. Ma i giovani hanno quella strana convinzione di essere immortali, no? Di non poter sbagliare. 

"Te l'ho detto che nun ce vojo venì alla messaggeria!"

Allora le regala una targhetta con il suo nome sopra. Per un momento ho pensato "Ok, era quasi meglio la matita!", invece no. Finn ha rubato per Raven una tuta, le ha regalato la possibilità di camminare nello spazio.


Purtroppo le cose non sono andate per il verso giusto. Un guasto ha rovinato tutto, tre mesi di riserva di ossigeno vanno dispersi. Se la colpa fosse ricaduta su Raven sarebbe stata lanciata immediatamente, in quanto maggiorenne. Per questo Finn fa qualcosa di eroico o stupido, spesso quando si è giovani le due cose si confondono, ed è stupendo!
Le fa togliere la tuta, la mette lui, si prende tutta la colpa. Perché è minorenne, ha una possibilità o almeno ha più tempo.
Il resto è storia.

Ma torniamo a noi, al presente.
Quando i nostri ragazzi capiscono che l'idea di consegnare Finn è sempre più condivisa e che attecchisce rapidamente, decidono che la scelta migliore sia fuggire.
Ovviamente, Finn già sta cominciando a pensare che forse dovrebbe consegnarsi, ma, ehi, chi può biasimarlo se non lo fa?? Tutti vogliono sopravvivere. Nonostante il senso di colpa, nonostante tutto.
Quindi si dividono e decidono di andare alla Navicella. Il piano? In realtà non hanno un piano.
In questo momento, come non mai, i nostri ragazzi si comportano da ragazzi. Bellamy e Clarke sanno che Finn ha poche speranze, non sanno come risolvere la situazione, vogliono solo portarlo lontano, tentare. Sono disposti a rischiare la vita per lui. Sono disposti a tutto. Ma non hanno un piano perché non esiste nessun piano possibile.
Mentre Clarke e Finn si dirigono verso al navicella, un terrestre li trova. Ferisce Clarke e sta per prendere Finn quando lui gli punta una pistola in faccia e gli intima di andarsene.


Allora sei imbecille!
Cioè, lui non si è fatto problemi a sterminare un villaggio di persone innocenti, e poi lascia andare via un Terrestre in modo che possa dire a tutti i suoi millemila compagni che il ragazzo che cercano sta andando da solo con altri tre ragazzini alla navicella.


Lasciamo perdere, che neanche io faccio tanto schifo da parlare troppo male di un uomo il giorno del suo funerale!
Finn si carica in spalla Clarke ferita e la porta alla navicella dove Raven, Bellamy e Murphy li stanno aspettando.


Vedere Clarke in quel modo ha risvegliato qualcosa in Finn. 
Credo che questo sia stato il fattore che più degli altri lo abbia spinto a prendere la decisione che ha preso.
Il fatto di essere messo davanti alla possibilità che Clarke morisse davvero per salvare lui, a causa sua, non era sopportabile. Credo che in quell'esatto momento Finn abbia realizzato di dover abbandonare la speranza.
Nessuno doveva morire per lui, meno che mai Clarke.
Ma non è stato solo questo. Ci sono stati altri motivi.
Il senso di colpa e l'incapacità di perdonarsi, hanno giocato un ruolo altrettanto importante. 
Non fraintendetemi, come ho detto mille volte, non credo che il comportamento di Finn fosse da perdonare facilmente. L'ho sempre attaccato e non cambierò idea solo perché è morto.
Inolte il fatto che Clarke stessa non riuscisse a perdonarlo, nonostante fosse disposta a rischiare la sua vita per salvare quella di lui. Quando lui le confessa di amarla, lei rimane zitta. Non risponde, non si abbandona.

Visualizzato vv
 Altro motivo, Raven. La vede perdere la testa, la vede attirare Murphy con l'inganno e cercare di offrirlo al suo posto. E gli ricorda se stesso. Gli ricorda la disperazione con la quale si è accanito sugli innocenti al villaggio e non vuole che Raven diventi come lui. Non può semplicemente accettarlo.


 Ed infine anche Bellamy. Che sta rischiando tutto per lui, che non si è tirato indietro neanche un momento. 
Per tutti questi motivi decide di fare quello che ha fatto.
Finge di avere un piano.
Si concede un saluto, che già ci fa presagire cosa accadrà di lì a poco.



Non credo abbandoni la speranza. Non credo che abbia coscientemente deciso di abbracciare la morte. Forse Finn voleva solo guadagnare tempo per loro. La sensazione era quella che ancora ardesse, dentro di lui, la convinzione o almeno la speranza che le cose si sarebbero potute risolvere.
E semplicemente lo fa.


Si consegna mentre li guarda spaventato.

Una volta tornati al campo Jaha, tutti i Skypeople sono immobili a guardare. Adesso che sono al sicuro, tutti possono permettersi di dispiacersi per quel ragazzino.
I Terrestri preparano l'esecuzione di Finn sotto i loro occhi, ma ancora non è tempo di rassegnarsi.


Clarke deve provare un'ultima cosa. Un'ultima strada. La preghiera.
Armata di una lama datale da Raven, raggiunge Lexa. Non può fare altro che parlarle, che implorarla di risparmiarlo. Cerca di manipolarla, di smuoverla. Ma non sono convinta che avesse molte speranze di riuscirci.
La guerriera è inamovibile.

It is what it is
E allora si arrende. Può fare solo un'ultima cosa per Finn. Una sola. E chiede di salutarlo.






Onestamente, credo che questi due attori non abbiano molta chimica. Il "ti amo" mi è sembrato più di circostanza che altro. Personalmente non ho mai percepito tutto questo sentimento da parte della nostra principessa! Ad ogni modo, la scena è stata commuovente. Perché Clarke ha fatto la cosa che meno al mondo voleva fare. Lo ha ucciso. Amore o no, qualcosa li legava sicuramente. E lei, completamente impotente, completamente arresa, si rende conto di non poterlo salvare. Si rende conto che il massimo che possa fare sia risparmiargli l'agonia. E rischia la sua vita per questo.
I terrestri avrebbero potuto linciarla. 
Avrebbero potuto prenderla.
Non importava. Non avrebbe permesso loro di accanirsi su Finn.
E Clarke è ancora una volta leader. Ancora una volta è quella che prende le decisioni difficili e le porta a termine. Capisce quando è il momento di arrendersi, capisce che quel limite non può essere abbattuto, che quel destino non può essere cambiato.
E Lexa la lascia andare, mentre al Campo Raven si abbandona alla disperazione.



Cosa dire? Un finale di stagione con il botto. Malinconico, nostalgico e delicato.
Una scena finale commuovente. E l'inizio di una nuova era dove Terrestri e Skypeople collaborano.
Aspettare fino a gennaio sarà veramente dura.
Purtroppo, però, non possiamo fare altro!
A prestissimo, Mika!

Valutazione episodio:


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