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sabato 28 marzo 2015


Il massacro continua. Dopo aver salutato Siggy solo due settimane fa, Vikings butta fuori un altro membro del cast originario durante l’episodio avvenuto questo Giovedì.




Quando Michael Hirst, il creatore, ha ipotizzato che Athlestan era un mezzo per avvicinare il mondo occidentale al Paganesimo. In poco tempo, è divenuto uno dei più complessi personaggio dello show grazie alla sua innata conflittualità e discussione religiosa, usat come una sorta di mediatore tra i Vichinghi e quelli che sono morti durante i loro attacchi.
Tutto ha avuto fine quando Giovedì, Athlestan ha riscoperto la sua fede in Dio. Il prete ha dato dimostrazione di questa convinzione buttando il braccialetto, che gli era stato dato da Ragnar. Nel mare e tolto da King Ecbert quando era stato sconfitto in Wessex.  Nonostante i tentativi di Ragnar di proteggere il suo confidente, risulta per Floki un tradimento, che lo vedrà coinvolto nella morte del prete per “salvare” Ragnar.

L’Hollywood Reporter è riuscito ad intervistare Hirst e Blagden prima che il viaggio finale di Athelstan giungesse al termine.


Perché era ora che Athelstan andasse via?

HIRST: Quando iniziai a scrivere la Bibbia per la stagione, ho realizzato che avevamo bisogno di risolvere la situazione di Athelstan – non potevo più andare avanti mostrandolo diviso tra due culture e fedi e in continua crisi. Sarebbe stato un circolo vizioso che andava a ripetersi. Ho pensato che sarebbe stato fantastico se il personaggio avesse riscoperto la fede. Gli avrebbe portato gioia. Liberazione. Certamente una miglior vita nella morte. Così mi sono chiesto cosa significasse e se fosse plausibile che l’ex Monaco ritrovasse il suo credo nella società pagana. La risposta non è stata ovvia, ma è stato logico pensare al fatto che Floki ora è così disperato da salvare Ragnar dall'influenza di Athelstan che ha iniziato a spargere la voce tra gli altri Vichinghi. Così sono arrivato alla terribile conclusione che avrei dovuto uccidere il mio amico George.

BLAGDEN: Michael mi ha inviato cinque pagine in un’email dove mi spiegava il perché fosse necessario prendere questa decisione per questa stagione. Mi ha spiegato come Athelstan è uno dei suoi personaggi preferiti e che non voleva ucciderlo. Ha detto che è uno dei caratteri più seguiti in televisione. Ero totalmente d’accordo con ciò che ha detto, e così ho sentito che era arrivato il momento per dire addio ad Athelstan.

Se Athelstan avesse saputo di suo figlio avrebbe cambiato idea riguardo al martirio;  potrebbe averlo riportato a Kattegat?

HIRST: non ci sono presupposti che potesse portalo indietro perché il neonato, Alfred, diverrà uno dei più famosi Re della storia Inglese. Diverrà Alfred il Grande. Storicamente parlando, combatte contro i figli di Ragnar. È chiaro che il bambino crescerà in Wessex e diventerà Re non solo del Wessex, ma dell’Inghilterra. Come dice appunto Eckbert.

BLAGDEN: Questa è la parte più tragica di tutta la relazione perché Athelstan non saprà mai di avere un figlio. Abbiamo visto in cinque episodio la conversazione tra Ragnar e Athelstan, dove parlano del matrimonio e dei figli. Athelstan ha detto “ in ogni caso hai i tuoi figli”. Antecedente questo fatto Athelstan diviene padre e non sa di esserlo. Forse se sapeva di esserlo, avrebbe cambiato idea riguardo alla vita, ma questo è la bellezza di essa, non è vero?

Come è stato filmare la scena di morte in se stessa?

BLAGDEN: Nella stanza alla fine, io e Gustav, c’era davvero una connessione. Eravamo vicini tra di noi e sulla stessa lunghezza d’onda riguardo al voler archiviare questa neutrale connessione tra i due personaggi e la comprensione e il rispetto reciproco tra due religioni differenti.

HIRST: quando ho scritto l’episodio, non penso c’era una scena di sepoltura; essa è venuta in mente a Travis e me dopo una chiacchierata. Voleva avere una scena in cui diceva addio a Athelstan, così è divenuta una delle scene chiave. Alla fine di sei episodi siamo già pronti per partire per Parigi, così ho deciso di usare questo episodio di stallo in occasione della morte di Athelstan – perché lui è un cardine e un personaggio centrale dello show.

Senza Athelstan, chi guiderà Ragnar verso Parigi?

HIRST: nel primo episodio della prima stagione, Ragnar parla di incontrare un viandante che gli dice che navigherà verso l’Inghilterra e riempendo la sua immaginazione con altre città e civiltà. Questo viaggiatore, Sinric, riapparirà nella vita di Ragnar e lo aiuterà a Parigi.

Quali effetti collaterali lascerà la morte di Athelstan?

BLAGDEN: Travis ha sempre detto che Athelstan è l’unico di cui Ragnar si fidi nella terza stagione. Ha molte amicizie ormai distrutte con gli altri personaggi della serie: la sua famiglia, la sua ex moglie, la sua attuale consorte, suo fratello e suo cugino. Il fatto è che ora apre gli occhi e si ritrova di fronte un pericolo creando un punto debole dentro il personaggio.

HIRST: Ragnar è colpito nel profondo. Il primo atto che fa dopo la morte di Athelstan è rasarsi la testa come fece il prete nella prima stagione ricreando la tonsura.  Ora è un uomo diverso e diventa inevitabilmente una delle figure più oscure che non si fiderà più delle persone. Non solo Floki; lui è solo uno dei sospettati che potrebbero aver ucciso Athelstan. Naturalmente cercherà vendetta per la sua morte, ma non ne parlerà apertamente perché ha altre cose a cui pensare. Facendo un passo in avanti vedremo come la situazione cambierà mostrando non solo un cambiamento interiore, ma anche esteriore.

Quali saranno gli effetti su King Ecbert, che anche lui amava Athelstan?

HIRST: Risentirà della cosa, ma in maniera minore rispetto a Ragnar.

Nessuna parola di commiato?

BLAGDEN: per me è triste lasciare Vikings; è uno show originale. Dovrò trovare il modo di intrufolarmi in qualche modo nella quarta stagione anche solo dietro le quinte – vediamo se qualcuno mi noterà.

HIRST: Questo è stato il più duro, più emozionante ed emotivamente difficile episodio che ho scritto su Vikings. Stavo perdendo me stesso, stavo perdendo un personaggio che era diventato un amico e poi ho perso un attore che era diventato un amico di un gruppo abbastanza stretto di persone. Ho vissuto giorno dopo giorno con Athelstan e Lagertha (Katheryn Winnick) e Ragnar. Sono persone reali per me. Quindi, per uccidere uno di loro, essere responsabile della morte di uno di loro, in realtà è stranamente davvero difficile. Mi manca a tratti. Non dico che non lo rivedremo ma intanto l’ho perso.

Traduzione a cura di MissW. di Diretta Telefilm

Grazie a Hollywood Repost

4 commenti:

Unknown ha detto...

Sono ancora sotto Shock :'(
Cecy

Unknown ha detto...

Cecy mi dispiace =( MissW.

Anonimo ha detto...

Personaggio senza alcuno spessore. Non si è mai capito quale reale valore avesse, se non quello che gli veniva attribuito facendolo dire apertamente a Ragnar o il Re di Wessex. Sarebbe dovuto essere sacrificato come da programma. il resto è stato un inutile strascico che grazie a dio s'è concluso. avanti il prossimo.

Unknown ha detto...

Ciao Anonimo, allora io non sono molto d'accordo con ciò che dici, Athlestan era un personaggio di grande spessore secondo me, anche se è stato un mezzo per far soffrire Ragnar (per me è stata più una vendetta per la morte di Torstein xD) e per permettere a Floki di seguire ciò che gli Dei gli avevano detto. Athelstan è stata la base per capire come nella civiltà vichinga si è introdotto il Cristianesimo, senza tralasciare che lui è il padre di Alfred il Grande, Re del Wessex e poi dell'intera Inghilterra; per dirtela in breve la sua presenza è stata tutt'altro che marginale. Alla prossima,
MissW.

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