Recensioni

Quale, tra le nuove serie di questo Autunno, è la tua preferita?

Lettori fissi

Powered by Blogger.
giovedì 12 novembre 2015


ALLONS-Y A TUTTI!

Questa puntata va giustamente presa con grande entusiasmo ragazzi, perché a mio avviso è tra le più profonde ed empatiche della stagione, e dove un uomo che si chiama Peter Capaldi ha spento quelle poche, ma subdole critiche nei suoi confronti.
Capaldi non è nominabile come "il Tredicesimo", lui è IL Dottore, non uno dei tanti.



Bene allora, ci eravamo lasciati con varie sospensioni che oscillavano tra vita e morte, tanto per cambiare.
Il Dottore sembrava ormai vittima di Clara formato bombardiere, e Kate di uno Zygon.
È stata una puntata, la precedente, piena di main themes come l'odio razziale, ma soprattutto la guerra, che il più delle volte è fatta per cause banali e riprovevoli.
E si nota ciò proprio in questa puntata, ma più avanti ve ne spiegherò il motivo.


Ebbene Doctor Disco is alive, e con lui anche Osgood. Entrambi si cimentano nella disperata ricerca di Clara, o Bonnie, a voi la scelta.
Mi ero complimentato per l'ottima interpretazione della Coleman per la precedente puntata, ed anche qui si è riconfermata anche se con minor spessore.
Tutte belle cose sì, ma procediamo con la trama, che seppur lineare va attentamente seguita.
Proprio da Clara devo riprendere, quest'ultima non è fisicamente morta, ma neanche mentalmente, infatti la troviamo in un luogo remoto della sua mente (ma guarda un po' come mi ricorda il Dalek buono) da brava Impossible Girl che "combatte" con Bonnie.
Bonnie vuole impadronirsi di una scatola che abbiamo intravisto nella precedente puntata: "La scatola di Osgood" (sì, sembra il nome di una bomba improbabile).
Quest'ultima venuta a sapere dell'ancora reale esistenza della vera Clara e decide di affrontarla, e il discorso tra le due decolla, ed a mio avviso le Coleman se le sono date di santa ragione, "ottime interpretazioni".


Bonnie riesce a strapparle alcuni informazioni e scopre la reale posizione della Scatola, che vuole utilizzare per mettere allo scoperto tutti gli Zygon di fronte agli esseri umani, sconvolgendo e mettendo al bando una razza che è in netta minoranza: 20 milioni (Zygon) VS 7 miliardi (umani).
Bonnie vuole pertanto annientare quasi inconsciamente la sua razza, rea di essere stata comunque sottomessa dagli umani stessi, costretta a nascondersi sotto una "pelle" non loro.
Io non so, ma vedo in questo papabile genocidio qualcosa di dannatamente contemporaneo. Il tema della guerra non sembra mai essere stato affrontato mai tanto di petto come in questa puntata e vedremo come essa verrà anche intesa da varie parti: dal Dottore, da un umano e da uno Zygon.
Parlando di umani, scopriamo che anche Kate è ancora viva, e che in un primo momento riesce a proporre un doppio gioco, facendo finta di essere uno Zygon, e pertanto riesce a catturare la fiducia di Bonnie. Devo dire che non sono molto sorpreso di ciò, ma andiamo avanti.
Dopo aver, però, chiarito le se sue intenzioni al Dottore, entrambi si dirigono alla basa della UNIT, dove intanto Bonnie ha scoperto qualcosa che turba ancora di più il suo piano.
Scatola? E chi ha detto che era una?
Bene la mia, la mia espressione:
True or Conseguences sono le due possibilità per Bonnie.
True or Consequences quelle per Kate.
Le sorti di due razze aliene di nuovo nelle mani di due donne. Anche questo aspetto va considerato. Non che Moffat non abbia mai dato spazio alle donne, ma in una funzione così civile, da avere sulle spalle le sorti dell'intera razza di appartenenza, bhe questo cambia le cose.
La tensione è tastabile anche nel silenzio, e le sorti sembrano vertere sull'ignoto.
Kate o Bonnie? Umani o Zygon? Vita e morte? Genocidio? Oppure speranza, opportunità, perdono?
Bene, lo potrete sapere solo ascoltando uno dei monologhi più belli della stagione.
Anzi no, di tutta la serie.
Se questa puntata avrà un voto alto, se rimarrà per molto tra i nostri ricordi sarà unicamente per l'interpretazione di Capaldi. 
Non sono una persona facilmente emozionabile, anche se Doctor Who ha abbassato questo tasso, ma poche volte davvero la TV mi ha strappato magoni: gli Anelli di Akhaten, l'Austronauta Impossibile, o quel "I alway remember when the Doctor was me".
Ma questo, cari miei, ha egualmente pareggiato i conti. Ho ripreso Akhaten, dove vi fu uno "spaventoso" monologo di Matt, e devo ammettere che proprio con quest'ultimo trovo affinità.
E trovo collegamenti anche con Ten, dal punto di vista caratteriale.
Vedo un Dottore afflitto, pieno di rabbia duramente repressa, si vede con nei suoi occhi si possa vedere anche il dolore quotidiano, quella sensazione di malessere che accompagna la sua millenaria vita. Vedo, i brividi che percorrono il suo corpo, all'ascolto di parole come "guerra", "sangue", "odio", "distruzione".
Quelle due scatole, emblemi di conseguenze comunque devastanti, sono perfettamente riconducibili a quella scatola che doveva annientare Gallifrey 

Ora però ascoltiamo.
Signori e signore, a voi, Peter Capaldi, semplicemente IL Dottore.


Cosa ci rimane di questo discorso? Parole? Verità?
Ci rimane la paura delle conseguenze? Oppure deve mirare ad aumentare il nostro coraggio a prendere una decisione?
Il Dottore sembra aver fatto un discorso doppio, che valeva per i presenti, ma anche per se stesso.
Le sue parole erano un monito per non commettere gli stessi errori del passato, come un filosofico pensare "Historia Magistra Vitae". Peter attraverso le sue parole ci trasporta per l'ennesima volta sul suo pianeta. Udite le urla, i pianti, il dolore? Vedete la sofferenza, la morte, la distruzione?
E riuscite seppur per un attimo a vedere il Dottore davanti a quel dannato pulsante rosso?
No, non ci riuscite, perché sembra tutto ricordare la vostra vita, perché ognuno di noi ha fatto pessime e discutibili scelte, ognuno di noi ha arrecato sofferenza, ed ognuno di noi ha sofferto a modo proprio.
Ma come dice il Dottore, ad essa dobbiamo aggrapparci, essa deve essere il mezzo, il tramite, che non deve più permetterci di fare questi errori.
Un grande attore, lo si riconosce dalle innumerevoli emozioni e sensazioni che riesce a darti, da quel vuoto e quel tutto che riesce a riempire. Peter Capaldi ci ha bombardato anima e corpo.
Peter, il Dottore, ha reso indimenticabile questa puntata.

Ammetto che questa è la prima recensione dove mi trovo in difficoltà, e non lo nego, perché sento che le mie parole non sono minimamente adeguate a ciò, ma poche riuscirebbero ad esserle.
Quindi potete anche non badare a queste, ma dopo aver visto questa puntata spero che abbiate ricevuto una lezione di vita. Ma badate bene, non la solita morale che viene fatta, no. Le parole del Dottore sono "vere", frutto della sua esperienza, e chi meglio di lui ci può spiegare cosa è giusto e cosa non lo è.
Riprendo la frase di un "uomo" che ho sempre ammirato: "Presto dovremmo affrontare la scelta fra ciò che è giusto e ciò che facile".
Immagino che la mia recensione sia terminata qui, appena o no, sento di aver dato tutto me stesso, ed eventualmente scusatemi se non è stato abbastanza.


VOTO 8 


VOTO CAPALDI 10



Non mi resta che segnalarvi la prossima puntata: la 9x09 "Sleep no more". (Titolo inquietante)







Per altre news e materiale su Doctor Who, seguiteci sulla nostra pagina Facebook Diretta Telefilm.
Come sempre ringrazio le pagine che pubblicizzano questo materiale.
Grazie perché senza di voi tutto ciò non potrebbe essere pubblicato!





Con affetto, Francesco





Reign cancellato?

A quanto pare non avremo una quinta stagione di Reign . Si concluderà con la quarta stagione, anche a causa di importanti uscite di a...

Datario

Rubriche

Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic
Image and video hosting by TinyPic