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Quale, tra le nuove serie di questo Autunno, è la tua preferita?

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mercoledì 2 dicembre 2015


 E’ una caccia al colpevole senza esclusione di colpi questo nuovo episodio di Quantico. Il popolo americano (ma, ehi, anche quello italiano) ha bisogno di dare un volto all’attentatore per rabbonire le proprie paure e allontanare la minaccia del terrorismo.

Trovo sia molto stimolante questa sorta di parallelismo con la realtà. A volte le paure reali sono maschere che gli attori mettono in scena rompendo di fatto il contratto fizionale, ovvero quella sorta di accordo tacito tra il telefilm (in questo caso) e lo spettatore. Tale accordo prevede una totale adesione del fruitore ai fatti narrati sullo schermo e viene meno quando subentra l’ombra del “vero”. Tutto diventa reale, quindi. Gli attentati di Parigi sono ancora freschi nella memoria e nel cuore, e guardando “Guilty” non possiamo che porci le stesse domande che ci poniamo ogni giorno di fronte a questi insensati bagni di sangue. Cos’avviene nella mente di un terrorista? Perché la loro ideologia di giustizia e di ordine si rifà alla tragedia, al massacro?

Alex non può rispondere alle nostre domande perché non è lei ad avere innescato quella bomba alla Grand central station di New York. Alex è stata incastrata da qualcuno, ma, ahimè, nessuno dei piani alti sembra crederle. Il suo interrogatorio viene preso in carico dall’ H.I.G. (High-Value Interrogation Group) dietro ordine diretto del presidente degli Stati Uniti d’America. Questo sta a significare solo una cosa: Alex  non è la sola ad essere in serio pericolo. Questo genere di unità mira ad estorcere una confessione a tutti i costi, gioca con le paure e i punti deboli dell’interrogato, minandone la resistenza psicologica. Il punto debole di Alex (lo abbiamo visto anche in questo episodio) sono gli altri, le persone a lei care. Seppur ingiusto su un piano morale, ho trovato molto efficace e scaltro sequestrare Ryan e sottoporlo a quelle indicibili torture davanti ad Alex. La nostra bellissima protagonista infatti dopo alcuni minuti di straziante esitazione, sta per cedere e confessare quello che vogliono sentirsi dire.
 
 
Per fortuna il #teamalex -che nel frattempo si è arricchito di nuovi membri come O’connor e l’agente Natalie Vasquez- in seguito ad una collaborazione ingegnosa, riesce ad avere uno straccio di prova che scagionerebbe Alex. Qualcuno ha infatti noleggiato un furgone e una stanza all’hotel Hilton vicino alla Grand central station, sequestrato Alex in uno dei vicoli ciechi della città e fatto di tutto per incastrarla. Basterà questo per fermare il brutale interrogatorio e riportare la bella Alex al sicuro. Sarà proprio Liam O’connor a salvarla dalle grinfie dell’H.I.G. con un nuovo mandato. Ora che è certo della sua innocenza, l’obbiettivo è quello di fermare il vero terrorista e disinnescare la seconda bomba. Per fare questo, bisogna lasciare credere agli attentatori di essere al sicuro e lasciarli uscire allo scoperto. Morale della favola? Alex dovrà dichiararsi colpevole (da qui il titolo dell’episodio) davanti a tutta l’America.
 
 
Non voglio peccare di ingenuità, ma credo che Liam sia mosso da un reale interesse a trovare il vero colpevole e far finire una volta per tutte questa brutta storia, anche per scacciare i fantasmi del suo passato e dare pace alla sua coscienza. Ancora una volta, però, a farne le spese è l’immagine pubblica di Alex. L’intero immaginario collettivo la crede responsabile di quell’atrocità e non sarà di certo facile per lei liberarsi di quell’etichetta. Menomale che è tornato Elias in qualità di suo avvocato!


Se a salvare Alex nel presente è stato Liam, nel passato abbiamo assistito all’esatto contrario. L’agente speciale O’connor è tormentato dai sensi di colpa per la morte di quelle duecento persone e affoga i suoi dispiaceri nell’alcol. Per la prima volta lo vediamo trasandato, inerme. L’immagine dell’agente intransigente e calcolatore lascia spazio all’uomo distrutto, incapace di affrontare un tale peso. Non che la barbetta incolta o l’aria afflitta non gli doni, eh.


La sequenza della doccia, ad esempio, non era niente male! Quello che non ho ben capito sono le reali motivazioni che spingano Alex ad aiutarlo dopo quello che lui le ha fatto. Sarà per riscattare le colpe del padre? Sarà semplice sindrome da crocerossina? O c’è qualche implicazione sentimentale dietro? Ricordiamo che nelle primissime puntate Miranda fa riferimento ad Alex come la donna di cui Liam si è innamorato. Che Alex ricambi? Sono parecchio curiosa di vedere come si evolverà il loro rapporto nel tempo.



Il compito settimanale consiste nell’analizzare il profilo di alcuni serial killer e trovare quali tra le vittime non corrisponde al loro modus operandi. I ragazzi sono supervisionati da Susan Langdon, un’agente dell’FBI ora divenuta patologa forense e scrittrice di best seller. Naturalmente tutti i gruppi superano brillantemente la prova (abbiamo imparato che sono una classe con un potenziale molto alto), ma Simon è in disaccordo con gli altri poiché sostiene che entrambe le scene del crimine dell’assassino di Walfare non corrispondono al suo modus operandi. Perseguiterà la Langdon e si farà quasi ammazzare per aver scoperto che la patologa ha falsificato delle prove pur di arrestare il serial killer.
 
 
Un’altra delle cose a cui non sono riuscita a dare una spiegazione. Perché Simon ha così a cuore questo caso? Di solito è un tipo molto furtivo e non scopre le sue carte con leggerezza. Una volta al sicuro arriva addirittura a denunciarla, attirandosi così le antipatie dei compagni. Questo lo renderà parecchio instabile: vedremo infatti che chiamerà il sosia di Francesco Sarcina (il dinamitardo) e, in un incontro successivo, quest’ultimo gli darà le cianografie dei treni. Inutile dirvi che i sospetti cadono nuovamente su di lui. E’ il più papabile (anche se scontato), al momento.



Dal canto suo, la Langdon ha portato una ventata di freschezza ai ragazzi invitandoli al locale per una serata di shortini,
 
 
carambola e balli corpo a corpo. Adorabili Shelby e Caleb, molto sensuali invece Alex e Ryan!
 
 Peccato che l’idillio sembra non piacere agli autori di Quantico: più amiamo una coppia, più loro si divertono (sadicamente, aggiungerei) a distruggerla. Ryan, il dolce e premuroso Ryan, ha deciso di andare via dall’accademia e lasciare così Alex al suo destino. Non possiamo biasimarlo, d’altronde. Chiunque sarebbe infastidito dal comportamento di Alex. Clayton invece invita il figlio ad indagare sulla presunta sorella di Shelby. A quanto pare non esiste alcuna sorellastra!

Nel frattempo Miranda è ricoverata all’ospedale per le ferite riportate in seguito all’aggressione e scopriamo che non è stato Charlie, suo figlio, a ferirla così gravemente. Secondo quanto riportato da Liam, si tratterebbe piuttosto di un rapimento. Le storie secondarie cominciano a sbrogliarsi e dirigersi verso la storia principale, a quanto pare. Secondo il mio parere siamo sempre più vicini al colpevole vero e proprio. Mi piacerebbe che l’autore del disastro venisse svelato, per poi continuare a vedere le altre puntate secondo questa nuova ottica. Per il momento è tutto miei cari Nats, lasciatemi la vostra opinione sull'episodio! Ci sentiamo alla prossima!

 
VOTO: 8,5
 
 
 
 
Vi lascio il promo della 1x10 - "Quantico" che andrà in onda negli States il prossimo 6 Dicembre.
 

 

 
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Un ringraziamento speciale alle pagine che mi condividono:
 


 

 
 
 




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