Si crede che il bene e il male siano due entità ben distinte, concezioni che non potrebbero mai mischiarsi per dare luogo a qualcosa di diverso, magari lontano dalla nostra comprensione.
Il motivo di ciò è che abbiamo l'abitudine di classificare le cose, l'irrefrenabile necessità di ordinare la nostra vita come i libri in uno scaffale, per riuscire a gestirla meglio.

Eppure anche il mondo delle serie ci ha mostrato che, probabilmente, questa netta linea di demarcazione tra giusto e sbagliato non esiste davvero.

Esistono solo animi complessi, ricchi di molteplici personalità che si contrastano tra loro.

Non c'è schieramento che tenga.

Prendiamo Penny Dreadful.
È piena di personaggi difficili da collocare al posto giusto.
Jhon Claire è un assassino,un mostro.
Non dovrebbe richiedere sforzi decidere da che parte stia.
Ma ad un osservatore attento non può sfuggire quel lato di lui che possiede una certa purezza, una sensibilità che lo spinge a compiere anche gesti positivi.

Conosce la pietà quanto il disprezzo, seppure siano due cose lontane.
È una natura incoerente.
Troviamo caratteri come il suo anche in  altre serie, oltre a questa.

In Once Upon A Time, Regina conosce bene il dualismo che c'è dietro ad ogni persona.
Lei stessa si trova perennemente in bilico, divisa tra la sua personalità benevole e quella più crudele.
La regina malvagia è una parte importante di se, e la sua irriverenza ne è un chiaro sintomo, l'esempio lampante che è impossibile separare le due parti.
È come se l'oscurità fosse una traccia della sua anima, ormai segnata dalla colpevolezza in eterno.
Non è un concetto raro.
Carrie Mathison di Homeland ha ucciso vite per salvarne delle altre.
Cosa  c'è di più contrastante del suo personale modo di concepire la realtà?
Crede che la sua causa richieda dei sacrifici e rinuncia alla sua "integrità"per questo.
Se non fosse un'eroina, la vedremmo come una donna priva di cuore, sempre facendo riferimento a quella distinzione tra bene e male.
Infine, c'è Gomorra.
In esso vediamo più tenebra, più rancore, più ombre di qualsiasi altra serie.
Probabilmente perché è più tangibile.
Forse per la sua crudezza.
Il male in esso ha preso il sopravvento, e ormai della moralità si vedono solo piccole tracce.
Perché questi uomini non conoscono eticità, ne conoscono giustizia e onestà.
Sono sporchi del sangue versato.
Ma allo stesso tempo cercano di redimersi attraverso la fede, come Salvatore Conte, o la lealtà verso le proprie famiglie, per quanto riguarda Gennaro Savastano.
Qualcosa in loro, una briciola di umanità, vuole cancellare il male fatto, seppure siano consapevoli che ne faranno ancora.
Gli autori di queste serie ci mostrano qualcosa di estremamente reale.
Indagano nella profondità dell'animo umano, per spiegarci quello che probabilmente non riusciremo a vedere mai in maniera lucida, ossia le sue numerose variabili.
Le serie diventano strumento per analizzare la vita vera.
Perché la finzione è il riflesso della realtà, una nel quale non possono esistere santi o eroi, e nemmeno mostri.
Potremmo elencare milioni di serie per verificare tutto ciò.
In Jessica Jones l'amore di Kilgrave è anche portatore di tragici eventi, e in The Walking Dead la volontà di sopravvivere trasforma in assassino chiunque, anche un prete.
Tutti ci dicono la stessa cosa.
Non esistono il bene e il male.
L'animo umano è più complesso di questo,perché ogni comportamento racchiude milioni di sentimenti diversi che non possono essere definiti completamente.
Dobbiamo semplicemente accettarlo.

We are all two things in a way, are we not? Deep in the marrow. Angel and Devil. Light and dark.

Dr Jekyll, Penny Dreadful.