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Quale, tra le nuove serie di questo Autunno, è la tua preferita?

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martedì 15 novembre 2016

GOD SAVE THE QUEEN!


Salve, miei cari sudditi. Dopo un bel po' di tempo torno alla rubrica di mia creazione. Ciò nonostante, in questo periodo di pausa sono stato sostituito da i miei validissimi colleghi che hanno avuto modo di indottrinarvi verso le migliori TV Series inglesi. Oggi però non si scherza. Ho deciso di ritornare con LA serie TV inglese. Quella per eccellenza. Quella che non ha eguali. Quella che ha fatto la storia. Quella che ha segnato la vita di tantissimi inglesi. La serie più amata e seguita dalla Regina d'Inghilterra. La più longeva. Di certo, per me, la più traumatica. Sto parlando, ovviamente, di DOCTOR WHO.


Spero davvero vivamente che questa serie sia sui vostri taccuini. Che abbiate visto almeno una dannata puntata o che il nome vi sia alquanto familiare. Non basterebbe un singolo articolo per raccontarvi tutto. Per parlarvi della storia, delle curiosità, del cast, delle riprese, ambientazioni. Ma io sono grande e magnanimo e quindi tenterò di essere completo ed esaustivo. Almeno spero.

QUANDO NASCE DOCTOR WHO?
- GLI ALBORI
Doctor Who è tra le serie più longeve di sempre. La prima puntata è datata 23 novembre 1963. Ore 17. Minuto 16. Secondo 20. Da lì nessuno avrebbe mai immaginato che le sorti della televisione d'oltremanica sarebbero cambiate radicalmente. L'idea di creare un programma televisivo destinato ad un pubblico giovane (prettamente per adolescenti) fu il responsabile "Drama" BBC, Sydney Newman. Quindi consideriamo quest'uomo come il padre fondatore di una delle serie TV che ha riscosso più successo nel piccolo schermo. Newman commissionò 
la serie a Verity Lambert (che ci ha lasciato nel 2007)  diventando così la più giovane produttrice della BBC (ed unica donna tutt'ora). Altro record in bacheca. È Verity la mamma di Doctor Who. Lo è stata fino al 1965. Il programma era inserito in palinsesto che poteva essere goduto da intere famiglie e, per il suo carattere educativo, venne apprezzato ben presto, grazie a puntate dedicate a indagini scientifiche e viaggi indietro nel tempo, rivivendo momenti celebri della storia. La serie è arrivata sino alla stagione numero 26. Tuttavia, il calante numero di ascolti e un cambio di spostamento orario della serie, ha causato la sospensione a "tempo indeterminato" nel 1989. Durante questa pausa vennero prodotti dei romanzi registrati su cassette che portarono avanti la storia del Dottore. Nel 1990 ci fu un'idea di lanciare nei cinema "Doctor Who" con l'ottavo Dottore. Doveva essere il pilot di una nuova serie. Tuttavia ogni tentativo venne vanificato così che la parabola della serie sembrava inesorabilmente avviarsi sulla strada del tramonto. Nel 1996 a tenere viva però la speranza di una una vita per il Dottore fu un nuovo adattamento cinematografico portato avanti da Philip Segal con un discreto successo in UK, più di 9 milioni di spettatori. Nonostante questo, il progetto per una nuova serie non si espletò.

SETTEMBRE 2003 
-UNA NUOVA VITA PER IL DOTTORE

Nel 2003 la notizia televisiva più discussa di quell'anno fu l'annuncio della produzione di una nuova stagione della serie di Doctor Who, 14 anni dopo l'ultima puntata del 1989. A capo dell'esecutivo vi furono Russel T Davies e Julie Gardner, a cui noi tutti dobbiamo la nostra vita e la nostra libertà.
Il 26 marzo 2005 viene voltata finalmente pagina. Ecco la nuova era del Dottore con quello che viene considerato un altro pilot: Rose. Da lì abbiamo ben nove stagioni con 20 episodi speciali. 

I VOLTI DEL "RISORGIMENTO" DEL DOTTORE
-RUSSELL T DAVIES & STEVEN MOFFAT

Bene. Li vedete? Sì, quelli. Proprio loro. Le persone più geniali che io abbia mai (indirettamente) conosciuto. I due uomini più cattivi, distruttori di gioie, cuori e anime che esistano. Il primo, sì quello occhialuto che ha la faccia di un avvocato di Law&Order, è Russell Davies. Il buon (ma non più di tanto) Russell è stato sceneggiatore e showman di Doctor Who per un lustro, dal 2005 al 2010, lasciando l'incarico a quell'uomo dal sorriso malsano, Steven. Ritornando a Russell, dobbiamo dire che a lui va un grande merito: essere il principale artefice del ritorno in grande stile del Dottore. Le storylines da lui create, sempre con grande genialità e intuizione, sono state amate da tutti gli amanti della serie. Per molti è ritenuto il miglior sceneggiatore della serie, tenendo in considerazione anche quella classica del '63. Il merito di aver scelto degli attori straordinari, il merito di aver fatto sentire, come un tempo, gli inglesi di nuovo bambini. A Russell gli si deve tanto, tutto il successo odierno è frutto del suo instancabile lavoro svolto. Non è un caso che molti dei suoi episodi sono rientrati nella storia delle TV e che alcuni di questi sono considerati tra i più belli di sempre. Russell inoltre ha prodotto e seguito la sceneggiatura di due spin-off di Doctor Who: Torchwood e le Avventure di Sarah Jane. Il mondo sci-fi è puro amore per il produttore di Swansea:

"Writing isn't just a job that stops at six thirty... It's a mad, sexy, sad, scary, ruthless, joyful, and utterly, utterly personal thing. There's not the writer and then me; there's just me. All of my life connects to the writing. All of it."
L'altro volto noto che ha contribuito a rendere grande il nome del Dottore, in terra inglese e nel resto del mondo, è quello di Steven Moffat. Sì, sembra come il prezzemolo, lo trovi ovunque. Sempre lì, con quello sorrisetto stampato sulla faccia. Steven, come sapete, è anche il direttore esecutivo di un'altra serie made in England, Sherlock (che ovviamente tratteremo più in là). Il suo talento è indiscusso, la sua mania di uccidere i nostri personaggi preferiti, pure. Ha portato in Doctor Who una ventata nuova, il tragico. Sì, perché eravamo abituati al dolore portato dal buon Davies, ma lui, a mio avviso, ha fatto molto di più. Le storylines di Steven sono straordinarie, è riuscito a costruire delle fragilissime fondamenta, e sopra ci ha piazzato un completo universo. Ha ideato dei personaggi meravigliosi, alcuni di loro hanno fatto piangere, altri li hai odiati, altri ti sono entrati nel cuore. Moffat ha portato nuove idee, un nuovo modo di fare. Tuttavia, anche la parentesi di Moffat è destinata a chiudersi. Lo showman ha annunciato il suo addio alla serie. Si occuperà dello speciale di Natale di quest'anno e della serie successiva. Dalla serie 11, il nuovo produttore esecutivo e direttore della sceneggiatura è Chris Chibnall, che abbiamo avuto modo di conoscere parlando della serie TV (meravigliosa) Broadchurch. Pertanto la qualità, ancora una volta, sarà alta e noi sempre fiduciosi per nuove imperdibili puntate.

IL DOTTORE E I SUOI COMPAGNI
-DA WILLIAM HARTNELL A PETER CAPALDI
-DA SARAH JANE A ROSE TYLER FINO A CLARA OSWALD




Il titolo, con ovvietà del fatto, è riferito al protagonista della serie, appunto il Dottore. A tutti quelli che chiedono se è un Medico... ragazzi, tornate sulla Rai e vedetevi un Medico in Famiglia.
Il Dottore è "alieno" anche se ha le sembianze umane, anzi, come dice il Dottore stesso, è l'essere umano ad avere le sembianze della sua specie. Proviene dal pianeta Gallifrey, e ci sarebbe tanto da dire su questo argomento che non basterebbero libri per parlarvene. Comunque tra i temi della serie vi è il fatto che il Dottore è l'ultimo della sua specie perché il suo pianeta natale è stato distrutto... o forse no? Il primo ad interpretare il Dottore è stato il meraviglioso William HartnellÈ un'anziano uomo che possiede un'innumerevole quantità di abilità. Ha una perfetta padronanze delle materie scientifiche. È ironico, a volte burbero e scorbutico, ma dimostra di saper nutrire grande affetto, soprattutto per sua nipote, la giovane Susan. Lei è stata la prima "companion" del Dottore. Ma di questo parleremo dopo. Hartnell stesso lo ha definito un incrocio tra il Mago di Oz e Babbo Natale. Succedono al londinese, Patrick Troughton, Jon Pertwee, Tom Baker (probabilmente tra i più amati), Peter Davison, Colin Baker, Sylvester McCoy, Paul McGann
Mentre nella nuova era ad interpretare il nono Dottore è stato Christohper Eccleston. Secondo David Tennant, è il suo il merito di aver riportato in auge lo show. Grazie al suo talento e il suo lavoro, gli inglesi sono di nuovo ritornati davanti alla TV per godersi quella serie che da ben 14 anni non aveva un suo posto in palinsesto. Poi arriviamo al Decimo, a "Ten". Stiamo parlando proprio di David Tennant. Abbiamo parlato di lui in Broadchurch, ma non per questo non spenderò parole per lui, anzi. È considerato il Dottore più amato di sempre. Il più bravo di tutti. Il più divertente. Il più emozionante. La sua storyline la più geniale e profonda di tutte. La sua companion è stata tra quelle più "sentite". È l'attore che nella serie degli anni duemila è rimasto di più al timone del TARDIS (di cui parleremo dopo). Per David ben 49 episodi. Tennant ha vestito i panni del Dottore dal 2005 al 2010 (più l'apparizione nello straordinario speciale del 50esimo anniversario della serie). Ha avuto accanto a sé attori e attrici come Billie Piper (la sua prima companion), Freema Agyeman (la sua seconda compagna), Elisabeth Sladen (tra le prime incantevoli compagne del Dottore), Alex Kingston (non ho nemmeno il coraggio di dirvi chi è, lei è tra i motivi principali per cui dovete vedere la serie, punto e basta), John Barrowman (l'affascinante Capitano Jack Jarkness che ha fatto parte della companion più amata di sempre) e, la mia amata e immortale. Catherine Tate, per tutti noi Donna Noble. Forse la compagna con cui Tennat ha condiviso maggiore complicità lavorativa.
Dopo la storica parentesi del Decimo Dottore, inizia l'epopea meravigliosamente tragica, sentimentale, spettacolare, ai limiti dell'irrealtà di Steven Moffat. Lo showman decide di portare al bordo del TARDIS un giovane attore, Matt Smith. Eleventh lo definirei un bambino che nel corso della sua vita ha sofferto tanto e troppo. È, a mio avviso, il Dottore a soffrire di più (forse a pari merito con Tennant). È il mio Dottore preferito e che, sempre secondo il mio modestissimo parere, ha avuto la miglior storyline di sempre. Matt ha interpretato il Dottore dal 2010 al 2013, accompagnato in questi anni da una companion fissa e che io ho amato dall'inizio Amelia (quando Smith pronuncia quel nome parte un'eccitazione convulsa) Pond (interpretata dalla bellissima e bravissima Karen Gillan), Rory Williams (interpretato da Arthur Darvill che abbiamo conosciuto sempre in Broadchurch) a volte da River Song (ripeto, su di lei non voglio dare informazioni muahahah) e nell'ultima stagione da Clara Oswin Oswald (interpretata dall'eterea Jenna Coleman che stiamo apprezzando nella serie "Victoria" e che è stata la compagna del Dottore successivo.)
A Matt Smith va un plauso. Quello di essere stato un Dottore diverso dagli altri sin dal primo momento. Di essere stato in grado, nonostante la giovane età, di scrollarsi di dosso l'ombra schiacciante di uno dei Dottori più amati di sempre, quello di Tennant. Matt Smith è a mio avviso il Dottore più divertente di tutti e quello, che per il suo modo di fare, si è avvicinato a un pubblico giovane. Di certo, ha portato aria fresa all'interno dello show, ravvivandolo sotto molti punti di vista.
Il nostro ultimo Dottore è il sempreverde Peter Capaldi. La sua personalità ricorda molto il primo Dottore e, sempre secondo me, è l'attore più talentuoso ad aver interpretato il ruolo da protagonista. Le sue sopracciglia sono famose in sedici sistemi solari. I suoi occhi hanno avuto l'onore di ghiacciare entrambi i Poli. La sua voce ha ingravidato metà della popolazione femminile. Moffat ha annunciato che resterà anche per il 2017.


LE RIGENERAZIONI
-IL DOLORE DEI FAN

Sto per darvi una brutta notizia. I gallifreyani non sono immortali, ma hanno un numero di rigenerazioni. Ogni rigenerazione non ha un preciso tempo prestabilito, ma il nostro Dottore le ha utilizzate soprattutto quando è stato ferito in modo grave dai suoi nemici. Il processo di rigenerazione è molto delicato e se viene interrotto il nostro Dottore non può far altro che esalare l'ultimo respiro. Questo è l'aspetto caratterizzante della serie TV. Ciò che permette allo show di reinventarsi ("I don't wanna go!") E chi, come me, non è riuscito a trattenere i singhiozzi, i fiumi di lacrime per l'addio struggente e dilaniante di Matt Smith. La realtà, miei cari sudditi, è che questi uomini entrano in punta di piedi ogni volta. Lo fanno in silenzio. Non fai nemmeno caso a loro. Ma poi passa il tempo, le ore in loro compagnia. Passano i mesi, le esperienze e le avventure. Condividi le prime gioie e, purtroppo, i primi dolori. Allora inizia ad affezionarti. Iniziano a diventare quasi parte integrante della tua vita. Ecco perché questo show ha avuto ed ha tutt'ora questo straordinario successo. Perché le storie narrate, da ovunque sia l'universo o la costellazione, o se nei millenni o secoli in aventi o dietro nel tempo, queste storie... sono così vicine alle nostre. In poche parole lo show non presenta più quei caratteri di istruzione, è divenuto un vero e proprio "drama", abbandonando il genere sci-fi. Da qui la nascita dell'espressione tutta made in UK "watching from behind the sofa" - per la paura, si capisce.
Ma è anche l'espressione massima di dolore per noi fan, che ogni volta mostriamo il nostro morboso attaccamento a quel Dottore a cui un giorno, prima o poi, dovremmo dire addio. Potrete chiedere a chiunque, chi non ha pianto all'addio storico di David Tennant?

IL VIAGGIO NEL TEMPO
-IL T.A.R.D.I.S.

È l'oggetto dei sogni. Di tutti. Appena lo vedete, sapete che stiamo parlando del Dottore. È il cigolio più famoso di tutti. La cabina più bella. È più grande all'interno. È  blu. Blu TARDIS. È stato rubato. Ma a noi non frega un beato Dalek (anche su loro tornerò a parlare). Il TARDIS è la navicella spaziale del Dottore in grado di spostarsi nel tempo e nello spazio. Ha assunto la forma di un gabbiotto della Polizia inglese dopo un malfunzionamento dell'opzione del circuito Camaleonte, che permetteva alla navicella di mimetizzarsi in base al luogo ove si trovava. Quasi tutti i Signori del Tempo, la stirpe del Dottore, hanno questo genere di navicella. Il nome, secondo la nipote del Dottore, significherebbe: "Time And Relative Dimension ISpace". 


“Idris: Are all people like this?The Doctor: Like what? Idris: So much bigger on the inside.” 
ECCO UNA PRESENTAZIONE FIGA PER IL NOSTRO TARDIS 


P.S. Se su Google Maps cercate “Police Telephone Box, Earl’s Court Road, Londra, Regno Unito”, potete esplorare l’interno del TARDIS.

I NEMICI DEL DOTTORE
-DAI DALEK AGLI ANGELI

Come in tutte le storie che rispettino, anche in Doctor Who vi sono degli antagonisti. Non c’è un villain fisso che lega ogni puntata e ogni stagione, o meglio non sempre accade ciò. Tuttavia alcuni sono ricorrenti e imparerete ad odiarli e pensarete: “Mio Dio, ma ancora voi?”
Tra i primissimi nemici del Dottore troviamo i Dalek. Queste “creature” provengono da pianeta Skaro. Sono da considerare gli antagonisti più odiati dal Dottore, rei di aver contribuito alla distruzione di Gallifrey (o forse no?). Sono stati creati da Skaro, il tipico scienziato pazzo.
Sono “macchine”, paragonabili a delle grandi lattine di pelati, con alle estremità delle canne per silurare chi gli capita a tiro. All'apparenza sono indistruttibili e intelligenti. Dentro la struttura metallica vi è un piccolo essere. Viscido, simili ad un encefalo parlante le cui sinapsi sembrerebbero collegate ai comandi della macchina. Nel corse delle nove stagioni avrete modo di conoscere questi esseri privi di emozioni, e li odierete. Oh sì, che li odierete. 

EXTERMINATE   

Altri nemici storici del Dottore sono Cybermen. "Ciberniani" nel doppiaggio anni '80, Cyberuomini fino alla terza stagione moderna, e Cyber nello spin-off Torchwood. Sono stati introdotti nella quarta serie classica e sono di due tipi: quelli provenienti dal pianeta Mondas e quelli costruiti alla  Simili agli esseri umani. Se non fosse per la voce metallica. Se non fosse per la loro
assenza di un cuore e di sentimenti. Se non fosse per la loro capacità di cacciare armi da fuoco dalle falangi. Se non fosse che il loro contatto potrebbe uccidere all'istante. Se non fosse per i quintali di acciaio che li ricoprono. Se non fosse per la scia di morte che li segue. Bhe no, quello vale anche per gli essere umani.
I Cybermen sono a loro volta nemici dei Dalek, ma è anche accaduto che si sono uniti per cercare di sconfiggere il Dottore. Ovviamente invano. Cybermen e Dalek sono le cause principali dei dolori e dei tormenti del gallifreyano. Per loro colpa molte companion hanno dovuto abbandonare il Signore del Tempo tra le lacrime di tutti noi.

Ultimi ma non per importanza, sono gli Angeli Piangenti. I dannati Angeli. Non stiamo parlando di cherubini, di arcangeli divini. Di quelli che annunciano alla Vergine Maria la venuta del Figlio di Dio. Stiamo parlando di vere e proprie statue dalle forme angeliche ma drammaticamente diaboliche. La peculiarità, se così vogliamo definirla, è l’aspetto da basilisco potteriano. No, non pietrificano, tranquilli. Tuttavia, all'apparenza, queste statue sembrano immobili se le si fissa negli “occhi”. Se invece non lo si fa, esse… bhe te le trovi dietro alle spalle e addio. Loro sono colpevoli di aver portato via la mia companion preferita e pertanto meritano il mio odio. Questi tre nemici datati avranno modo di tornare con una certa continuità. Ovviamente avrete modo di incontrate tanti nemici del “momento”, di puntata in puntata. 


UNA CERTEZZA
-LA MUSICA

Dal 2005 un uomo è rimasto a bordo del T.A.R.D.I.S. senza mai scendere. Stiamo parlando di Murray Jonathan Gold, conosciuto semplicemente come Murray Gold.
Gold ha già avuto modo di lavorare con alcuni membri del cast, ad esempio componendo le musiche di Casanova, diretto da Davies e con la presenza di David Tennant, probabilmente il suo primo importante ruolo nella TV. Sempre con Davies ha collaborato per la serie The Second Coming dove compare, manco a farlo apposta, un altro Dottore: Christopher Ecclestone. 
Altri importanti lavori sono la composizione della colonna sonora di Shameless, o ancora con David Tennant, Single Father.
Sono famosi i suoi temi per il Dottore, diversi ovviamente da un attore all'altro, fino ai temi per ogni compagno/a del Dottore. Ha tenuto tre concerti alla Royal Albert Hall (non per tutti) arrangiando e orchestrando tre speciali concerti.
Vi lascio con un pezzo del Maestro, uno dei miei preferiti.



PERCHÉ VEDERE DOCTOR WHO?

Sarò schietto. Fin troppo. Vedo tante, troppe serie. Ma nessuna di queste è neanche lontanamente paragonabile a Doctor Who. Non lo sono per il genio che è celato dietro le quinte di questa serie. Perché DW rappresenta al 100% il Regno Unito. Perché fa parte di una cultura, fa parte della storia. Perché partecipano attori di indiscusso valore. Ma soprattutto per una cosa: la sofferenza. Sembra una cosa scontata per una serie, quell'aspetto che deve persistere, che può essere scontato o meno. Ma ci sono vari tipi di dolore. C'è quello che puoi prevedere, al quale uno spettatore sa prepararsi. Ma qui, non esiste. C'è il dolore. Punto e basta. Sembra reale, tangibile, e fanno male tanto quanto le cicatrici. Sai che qualcosa può accadere, ma crolli nell'ansia quando sai che può succedere di tutto. Piangerete, oh sì, se piangerete. 

Quindi non mi resta che dirvi, buona visione! Questo video vi spingerà a iniziarla!




Con affetto dalle stanze di Buckingham Palace,  Francesco
Un saluto e un ringraziamento alle pagine che ci pubblicano!


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2 commenti:

Silvia Azzaroli ha detto...

L'articolo mi stava piacendo ma perdonami mi tocca tirarti l'orecchie e pure tanto.
Hai voluto che ti criticassi in pubblico e lo faccio, mio malgrado, trincerandoti dietro le considerazioni personali.
Eh no, la mancata conoscenza di un genere, come tu hai, non è una considerazione personale, è mancata conoscenza.
Tu dicendo che Doctor Who è diventato drama perché esplora le dinamice interpersonali e sociali dimostri di non avere nessuna conoscenza della fantascienza.
Vuoi elenco di tutte le opere di fantascienza che trattano queste tematiche?
Vediamo un po' eh. Dovrei scrivere un papiro ma ci provo.
Tutta l'opera di Asimov, Bradbury, Clarke, Dick, Heinlein, King.
Film come Blade Runner, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Her, A.I., V per Vendetta, Gattaca, E.T., La guerra dei mondi, Star Wars, Mr Nobody, Matrix, Ritorno al futuro e ho sicuramente dimenticato qualcosa.
Serie tv come: Person of Interest, Quantum Leap, Fringe, Battlestar Galactica, Spazio 1999, Westworld, Black Mirror, X-Files, Torchwood, Doctor Who, Life on Mars, Star Trek e ho sicuramente dimenticato qualcosa.
Le considerazioni personali sono mi piace o non mi piace con annesse argomentazioni, non dire che un genere non parla di certe tematiche perché non si conosce il genere.
Io aoro Doctor ma sentire che che è l'unica serie che tratta di queste tematiche mi fa cascare le braccia.
E non parlare di critica.
Se si tocca un certo tema non costa nulla informarti. Mi pare di capire che tu non abbia mai letto o visto nessuna delle opere sopracitate.
Buona serata

Anonimo ha detto...

Ciao, Silvia grazie di essere passata. Premetto prima un paio di aspetti. Quando si parla di questi ambiti, come anche la musica, o la settima arte è normale trovare delle divergenze. Queste non possono essere motivo di lacune o mancate conoscenze di un soggetto qualunque. Delle serie citate, tra l'altro, posso dirti che le ho viste e proprio per questo motivo sono ancora più convinto della mia opinione. Quando parlo di genere istruttivo, tengo conto del momento Hartnell, o meglio, della serie classica in generale, dove l'accezione "istruttivo" era esplicativa di ambiti scientifici, storici e via discorrendo. Nel tempo ha perso questa "qualità" assestandosi sul genere "drama", manco a farlo apposta è puntualmente candidata in questa categoria. Ora non puoi dirmi che Doctor Who è lo sci-fi per eccellenza, perché come hai detto tu, ce ne sono altre che sono caratterizzate dalle peculiarità del genere. Soprattutto nelle ultime stagioni, DW ha perso quel tratto fantascientifico lasciando ampio spazio alle vicende dei personaggi: pensiamo al rapporto River-Dottore, Amy-Rory, o Amy-Dottore, senza che io vada a ripescare Rose. Ovviamente quel tratto caratterizzante del viaggio nel tempo persiste, ma se questo, insieme a sporadiche presenze di alieni possano definire sci-fi questa serie... non me la sento. E poi, il genere fantascientifico, non può immedesimarsi in intrecci presenti in DW. Penso che siano mondi che si somigliano ma che hanno tra di loro una distanza che non può essere sottovalutata.
Detto questo, ti ringrazio come sempre per il tuo tempo e per la tua analisi sempre oggettiva e per le opinioni che ci scambiano in privato.
Spero di leggere altre tue idee... magari più positive ahaha

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