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giovedì 22 gennaio 2015

Salve popolo di Gotham!
Eccoci qui con una nuova gita nella più ridente cittadina del mondo!
Episodio che si colloca temporalmente in un momento immediatamente successivo allo scorso.
Jack è in giro a fulminare la gente, e questo genera preoccupazione in tutta la città, in particolare in commissariato.




James, si trova esattamente lì!
Non dovrebbe esserci.
Lui lavora ad Arkam, tra i pazzi, che tra l'altro sono riusciti a fargliela sotto il naso. Per questo, in molti, ritengono che la colpa di questa evasione sia anche la sua.
Tra questi, il Commissario di Polizia, che, per la prima volta nella sua carriera, mette piede in commissariato. Scusatelo per il ritardo, ma non riusciva a trovarlo, infondo, non è che sia il suo posto di lavoro!
Fatto sta che il Commissario è furioso con Jim e quando lo vede (con gli occhi che ha probabilmente dietro la schiena) non perde tempo a convocarlo nel suo ufficio.



Comunque Jim non è in commissariato per caso.
Già la scorsa settimana avevamo visto quanto soffrisse lontano dall'azione, dalla strada, dal rancido odore di corruzione che si respira per le vie di Gotham. Ora ha un'opportunità.
Inventa una balla. Dice di essere molto vicino a trovare Jack, promette di catturarlo in 24 ore.
In cambio, la cosa che desidera di più. Il suo distintivo.
Il problema è che Gordon non ha la minima idea di cosa stia facendo, la qual cosa, preoccupa Bullock che rischia di essere trascinato ad Arkam insieme a lui. 
Jim però non si preoccupa. Probabilmente, un po' perché non ha nulla da perdere e tanto da guadagnare, un po' perché non ha tempo. Jim è impegnato a sentirsi vivo.
Di questo ha bisogno. Di sentirsi vivo, affannato, alla ricerca di qualcosa, di avere uno scopo. Non importa quale sia la strada per raggiungerlo o il prezzo da pagare.
Tutto ciò è un po' simile alla situazione con Barbara. 
James non vuole pensarci. Avrebbe lottato, avrebbe sopportato di tutto ma non quello che ha fatto lei: non affrontare il problema, scappare, porre la parola fine.
Per questo si getta a capo fitto nella nuova indagine.
Scavando qua e là scoprono che Jack non era destinato a finire ad Arkam, perché non era pazzo!




Ad ogni modo, è grazie ad una soffiata di Lee (aka la dottoressa Stalker) che riescono a prendere la pista giusta.
A quanto pare, Jack mentre era ad Arkam si era rivolto ad una specie di Santona che vendeva maledizioni in cambio di caramelle, cosa che potrebbe tranquillamente essere portata a supporto della tesi che sostiene la sua sanità mentale. Questa, in cambio, aveva maledetto una bambola di nome Mr M. che aveva tutta l'aria di somigliare ad uno dei nostri mafiosi preferiti: il Panzerotto Don Maroni Cuore Di Mamma!
Grazie a questa bambola, comunque, i nostri due detective riescono a capire quale sia l'obiettivo di Jack. Colpire Don Maroni che, a quanto pare, lo aveva fregato dopo una rapina. 
Quando arrivano sul posto, però, è già tardi.
Jack ha agito, interrompendo Maroni nel corso di un pranzo goliardico. I malavitosi, ad ogni modo, sono riusciti ad uscire e a trarsi in salvo e, quando Gordon arriva sul posto, non ha dubbi su cosa fare.
Non nega quando Maroni lo accusa di volerlo usare come esca, perché effettivamente è vero. Jim non ha un reale interesse nel salvare il mafioso. Semplicemente ragiona a compartimenti stagni, questo è l'unico compromesso al quale è disposto.
In quel momento, lui ed il boss hanno lo stesso obiettivo, annullare la minaccia.
Per questo Maroni è condotto in Commissariato.
Jack lo sa e lo vuole, dunque andrà a prenderlo, e quale posto migliore per affrontarlo, se non in casa?
James non deve aspettare molto.
L'uomo arriva e, giocando nuovamente con l'elettricità, mette tutti quanti KO.


Tutti quanti tranne James che ha messo le scarpe anti infortunistica!
I due ingaggiano un combattimento. O meglio, James combatte contro l'energumeno che Jack si porta dietro, mentre questo si diverte a psicanalizzare il nostro detective, dicendogli che l'unica cosa da cui è mosso è il desiderio di vittoria e non la fame di giustizia.
Onestamente non sono d'accordo.
Probabilmente è vero che Jim odia perdere. Lo ammette lui, in prima persona, ma questo non basta. Non è un gioco e lui non lo vive come tale, non l'ha mai fatto.
La gloria personale, l'autocompiacimento, non sono il motore del suo agire.
La grande considerazione che James ha per se stesso non è l'arché da cui parte il tutto, al contrario, è una conseguenza del modo in cui si comporta, e, diciamocelo, del fatto che non è che abbia questa concorrenza agguerrita, relativamente a modelli comportamentali.
Ad ogni modo, proprio mentre Jack sembra sul punto di sferrare un terribile attacco, James trova la maniera per fermarlo.



Tutto è bene quel che finisce bene, insomma! Jim torna in commissariato, ottiene il suo distintivo, minacciando contestualmente il Commissario di farglielo mangiare qualora provasse a toglierglielo nuovamente. Inoltre decide una cosa.
Decide che è arrivato il momento di prendere una decisione. Basta compromessi, basta diplomazia, basta agire con i guanti o con cautela.


Seriamente?
Cioè, non so cosa aspettarmi adesso.
Perché, sul serio, non potrei essere più d'accordo di così, con la reazione di Bullock!









E per chiudere in bellezza, se Jim ottiene quello che più desidera, cioè il suo distintivo, anche Lee ottiene quello che vuole.
La stalker professionista, infatti, dopo aver messo i nostri detective sulla strada giusta, va a ritirare il suo premio!



Io so che voi avete sentito la mia risata diabolica. Lo so. Ahahahah ben ti sta Barbarella.
Sono davvero contenta. Nonostante io sia consapevole che tornerà etc etc, non posso fare a meno di pensare che le stia davvero davvero bene!
Come dicevo prima, lei ha mollato, se ne è andata, rifugiandosi tra le braccia calde del passato (Reneé). Questo non è accettabile, la preferivo quando prendeva decisioni idiote, come mettersi in pericolo con i mafiosi. E come me, anche Gordon. Perché quando agisci, anche male, c'è un modo per rimediare, per mettere le cose al giusto posto, ma quando non agisci, quando scappi, allora non c'è niente che si possa fare se non attendere. Vi sembra che Jim Gordon sia famoso per la pazienza?
Ma andiamo avanti e vediamo cosa è successo ai nostri altri protagonisti!
Nygma, probabilmente, sta per cedere al lato oscuro.
E ci credo!
Tutti lo trattano male, mentre lui è di una dolcezza allucinante, io non lo accetto.




Voi non lo trovate adorabile? Perché viene maltrattato? Perché? Guardate che faccino!
Ok, ok. Passiamo al disastro cosmico che ha segnato una svolta nella guerra tra cosche e nelle cosche.
Sono depressa.
Liza mi piaceva. Non è giusto. Ma poi proprio ora che avevo quasi iniziato ad appassionarmi alla storia d'amore con Don Falcone! Chi l'ha scritta quella scena? George Martin?
Ad ogni modo.
Liza e Don Falcone erano sempre più vicini.
Lei, che evidentemente soffriva di un'acuta forma della sindrome di Edipo, era sempre più coinvolta.


Ma il momento era giunto.
Don Falcon era arrivato ai minimi storici. La vecchiaia lo aveva ammorbidito, lo aveva reso quasi apatico e rassegnato. La costante presenza di qualcosa di buono e puro, come Liza, nella sua vita, lo aveva quasi convinto che valesse la pena di tirarsi fuori da tutta quella merda, per vivere il tempo che gli restava in tranquillità, nella serena quotidianità con una donna che sapeva di pulito, di buono ed innocente.
Allora Fish decide di agire.
Orchestra il finto rapimento della "sua bambina" ed informa Falcone.


E qui vediamo la debolezza di Fish Mooney ovvero la grandezza del suo personaggio.
Mi trovo davvero in difficoltà nella dicotomia Fish/Pinguy. Perché se lui è geniale, malefico e ben costruito, lei ha un'umanità molto più palpabile. Diciamo che lui è un gran personaggio mentre lei è costruita più come una "persona" molto complessa.
Nonostante il suo scopo sia quello di far fuori il boss, non lo uccide, si limita a offrirgli una via d'uscita, perché loro restano una famiglia, perché se lei era per il vecchio boss la "sua figlia" preferita, lui per lei era un padre.
Un padre che le aveva spalancato le porte della malavita, che le aveva insegnato ogni cosa ed ormai era il momento che lei prendesse il suo posto, che l'allievo superasse il maestro nel modo più crudele e subdolo possibile, con l'inganno.
Ma non è un po' ipocrita sostenere che essere ingannati sia peggiore di morire?
Pragmaticamente Fish gli ha risparmiato la vita, lo ha salvato e non vive il tradimento a cuor leggero.
Per questo ho sofferto quando il piano è saltato.


E sebbene io adori il Pinguino, lo ammetto, avrei voluto dargli un cazzotto in faccia quando alla fine ha ostentato quell'espressione compiaciuta.


Per concludere, qualcosa sul Pinguino.
Quando Don Falcon lo chiama per la questione di Liza, Oswald si trova nel bel mezzo di un pranzo con Don Maroni.



Il problema è che, se la scusa della mamma malata funziona sempre con Maroni, a causa di Jack, dell'esplosione e di un momento di confusione, Oswald si contraddice e di fatto sconfessa tutte le sue scuse.



Successivamente il Pinguino sembra riuscire a convincere Maroni che la sua frase non avesse senso, che fosse dovuta, esclusivamente, allo stordimento momentaneo e che non ci fosse nulla di vero.
Ma possiamo seriamente crederlo?
Maroni ha davvero lasciato correre?
Non ne sono certa, a dir la verità!
Non ci resta che attendere la prossima puntata!
A prestissimo, Mika!

Valutazione Episodio:


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