Recensioni

Quale, tra le nuove serie di questo Autunno, è la tua preferita?

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mercoledì 13 maggio 2015


Mie care ciambelline ricoperte di zucchero,
buonasera! Come butta? (Santo cielo, mi sembro il Principe di Bel Air). I primi caldi stanno smussando le vostre intemperanze invernali, o gonfiando senza pietà i vostri piedi?
Indovinate quale delle due alternative è la mia. Indizio: sono una zitella intrattabile.



Ecco, più o meno. Scambiati gli indispensabili convenevoli, vi invito a salire a bordo alla svelta: siori e siore, è arrivato il momento che tutti stavamo aspettando! Tra pochissimo, vedremo svelati i molteplici misteri di Mortiviventi Town!
O almeno spero. E anche gli sceneggiatori farebbero bene ad augurarselo.




Ordunque, in carrozza, e partiamo per questo (mi auguro) emozionate season finale.
Solito flashback d'inizio, solito bosco. Sto sviluppando una forma di allergia agli alberi. Ci troviamo a ventinove anni di distanza dalle vicende narrate, e due ragazzini campeggiano allegramente (?). Cioè, per la verità uno, con gli occhi più rossi dei capelli di Jamie Fraser, sta rimproverando all'altro di non aver trovato in giro nulla di decente da mangiare; il compagno di merende gli fa notare che ci sono poliziotti ovunque, e grazie alla mia eccezionale potenza d'encefalo comprendo che si tratta di Peter lo psicologo e del famoso amico impallinagagni.



Occhio di Fatto, che mi pare risponda al nome di Ritchie, guarda un giornale rubato, forse, a uno scoiattolo colto e si compiace del fatto che la polizia non abbia idea di chi ci sia dietro alla rapina finita male di pochi giorni prima. Peter non condivide tanto scanzonato ottimismo; in particolare, sembra turbarlo il fatto che siano effettivamente morte due persone. L'altro, il quale ha forse parentele altolocate,



minimizza. Ciò nonostante, il futuro santone di Poracci Town ne ha abbastanza: raccoglie i propri letterali quattro stracci e afferma che cercherà di raggiungere il Canada.
Forse gli piace lo sciroppo d'acero. O non gli piace l'idea che gli sbirri americani gli sparino alle chiappe.
Ritchie si dà alla disperazione, e però avevi detto best friends forevah, e che vuoi che sia un bambino pieno di piombo, e avevamo deciso di andarcene in giro come Sal e Dan.



Boia de', Kerouac ha trapanato il cervello a un'intera generazione.
Letture in comune a parte, Peter è resoluto, e volta le spalle al  compare; il quale, manco a dirlo, gli punta addosso la pistola, con la motivazione che lui si farà beccare di sicuro, e altrettanto di sicuro farà la spia non è figlio di Maria. Non che ci sia tempo di offendersi per la mancanza di fiducia.
Peter, già dotato di una fede cazzona nell'essere umano, parla con il fattone armato che ha appena ammazzato due poveri cristi, e siamo come fratelli, e lo sai che non vuoi farlo, e e e.



Ovviamente, Ritchie non abbassa la guardia manco a morire, e l'altro, lasciata perdere la diplomazia, gli salta addosso.
Segue una breve colluttazione (peraltro meno credibile di #nofilter su Instagram), durante la quale il disturbato spara, e trapassa l'addome dell'amico. Poi piange e gli ficca in mano una copia di On the road.



Per farla breve, Peter schioda. A riprova del fatto che andare alla ventura prima ancora di aver finito il liceo è una mossa avventata.
Oggi, ecco il nostro Bobo Vieri della psicanalisi intento a fare le valigie, o meglio, a sfogliare lo stesso libro che abbiamo visto poco fa. Dentro, una foto scolorita; il nostri occhietti di lince notano immediatamente che, dietro, oltre ad una data, sono riportati due nomi: Richard Qualchecosa ed Andrew Bohnonmiricordo. Accidenti. Che ci sia altro che non sappiamo?



Giusto il tempo di qualche secondo di pathos e contemplazione di un ritratto di Claire, e la polizia, capitanata dall'intrepido Tommy lo stalker, fa irruzione al CCC. Lo psicologo si dichiara perplesso; del tutto a caso, lo sceriffo sottolinea che è il giorno del proprio matrimonio,



per poi mettere le manette a Peter. Il quale, perplesso, gli chiede che reato ha commesso.
La risposta è coerente col personaggio: “Beh, non so. Frode...furto di identità..troverò qualcosa che regga.” Alla faccia del piano diabolico. “Non so chi o che cosa tu sia, ma è sbagliato. Questa è la mia città, la mia famiglia.” Parenti simpatici. Complimentoni. “E farò qualunque cosa per tenerla al sicuro.”



Titoli di testa, e io sto già cominciando a mangiarmi le dita. Le unghie le ho finite.
In città, Lucy, l'unica qui che non procurerebbe sincopi a Enzo Miccio, passa davanti al solito murale commemorativo della tragedia della diga. Le facce dipinte le parlano. Vocine nella testa.



Tutto regolare, procediamo.
Eccola che arriva al Dog Star, che qualche fata madrina di passaggio a Poracci Town ha trasformato da covo di bevitori in camicia a quadri a ristorante di classe. Di fronte al comprensibile stupore della cameriera, Jack sbotta che c'è il matrimonio, e gli arriveranno cento persone tra poche ore, ed è ridotto a fare il wedding planner.



Scusate, ma quando ci vuole ci vuole.
Incurante dello stress insito nelle camelie e nelle vecchie zie per cui il cibo è sempre troppo freddo, Lucy afferma di aver ricominciato a sentire cose strane: a parer suo, si tratta dei morti nel disastro di tanti anni prima, che cercano di avvisare i vivi. Qualcosa di orribile sta per succedere; è evidente che devono dirlo a tutti!



Per fortuna, Jack ha ancora un'arachide di cervello che gli balla nel cranio, e invita la ragazza a considerare la reazione che la gente avrebbe di fronte a uscite quali “Ehi raga! Cioè, io comunico con l'aldilà, cioè, buone vibbbbrazioni, e i cosi, lì, i trapassati sentono puzza di calamità, insomma.”



Lei pare placarsi, e l'uomo sottolinea che lui le crede. Sem a post.
Di sopra, miss Tinca Frangettona indossa quello che a un primo, orripilante sguardo mi era parso l'abito, e invece è solo un accappatoio preoccupante. Tutta pronta e coiffata, si mette a piangere



e dice al prete di avere addosso da tutta la mattina una sensazione di catastrofe imminente.
Ellamadonna, tra poco comincio a fare gli scongiuri.
Frattanto, una bella bruna giunge a Allegria Town, e chiede ad un tizio cavallino del distributore di benzina se ci siano stati strani black out di recente. Lui conferma, domandandole se lavori per la compagnia elettrica; no, replica la donna, sta solo cercando delle persone. Conosce per caso la famiglia Winship?



Alla guida del camioncino del suo sventurato amante, Helen viene sorpresa da una voce che non sente da tempo: è George, il marito, che sorride dal sedile posteriore. Non ha l'aspetto dell'anziano che si è suicidato all'inizio, bensì dell'uomo di mezza età presente nel flashback della scorsa puntata.
L'uomo si scusa per aver rinchiuso la moglie in un ospedale psichiatrico. Ora, infatti, vede che lei aveva ragione: nella città stessa esiste qualcosa di maligno.



Helen è l'unica ad averlo sempre saputo. La città lotterà contro di lei, la trascinerà verso il basso; la donna deve giurare che non la lascerà vincere.
Con voce rotta, Helen giura, e si volta a guardare dietro di sé: è sola dentro il veicolo. Oggi va così.



Alla centrale di polizia, Claire fa visita a Peter, rinchiuso in una cella dipinta come la mi classe dell'asilo. Gli chiede quale sia la verità, e tutta la verità sul suo conto; lui ammette che il suo vero nome è Andrew Barlett, ma alla domanda “come sei morto?” risponde “Nell'inondazione.”



Lei domanda perché lui non le abbia mai detto niente, lui risponde che non voleva turbarla perché voleva essere l'uomo che lei aveva sempre voluto e e e. La questione successiva, ad ogni modo, è spinosa: come mai Peter è stato bello zitto, mentre Camille cercava di capire che cacchiolina le stesse accadendo?



Lui, deludente, balbetta qualche psicocazzata. Forse stufa come me, Claire lo accusa di essere un codardo che si è fatto scudo di sua figlia, e se ne va. Applausi del pubblico.
A casa Winship, intanto, compaiono sulla soglia le amiche stronze di Lena, la figlia del mortezzaro&socia; quelle che, per intenderci, non la pisciano di striscio da quando è arrivata Alice. Come tutti, ormai, sanno la verità su Camille, ed affermano di volerla vedere. La ragazza non pare intenzionata ad accontentarle, forse temendo domande imbarazzanti e facce da zoo.



Camille, tuttavia, sbuca dal corridoio, felice di vedere le due, le quali si profondono in smancerie e si dicono sconcertate dal fatto che alcuni ragazzi, tra cui un certo Hunter, abbiano sparlato dell'allegra ragazza morta sui social network. Dopodiché, chiedono se le Winship vogliano unirsi a loro per un pomeriggio al lago.
Lena è entusiasta,



ma il desiderio di accontentare la sorella la spinge ad accettare.
Alla meta, le quattro ciampornie sono accolte da altrettanti uomini in costume; uno di questi è il famoso Hunter, cosa che spinge Lena a cogliere la palla al balzo e tentare di fuggire con Camille. Manovra fallimentare, perché il bulletto di quartiere si scusa per quanto ha detto e fatto, sostenendo di aver cancellato il post. Analogamente, Ben (che sta meglio nudo che con quegli orrendi vestiti anni Novanta) chiede perdono per il suo comportamento di qualche sera prima, e, afferma, è molto felice che la ragazza sia di nuovo tra loro. Al suo “Mi sei mancata davvero, Camille”, Lena ha un ombra di colica renale.



Nel mentre, all'ospedale, Kung Fu Fighter rassicura Julie: Nikki se l'è cavata con un polso slogato e una leggera commozione cerebrale. Mentre io sospiro di sollievo, la dottoressa acchiappa il sempre imperturbabile Victor per il bavero e lo trascina in macchina, dove inizia il cazz- la sgridata. Mentre lei urla, tuttavia, lo sgnappetto, che nonostante l'aspetto efebico dev'essere in piena adolescenza, accende la musica a palla.



Julie la spegne, a muso duro, e continua a strillare: è sbagliato cercare di accoppare la gente, e non si fa, e non è così che ci si comporta. Lui rimette la musica. Lei la rispegne. Lui la rimette. Le gioie della maternità.
Esasperata, la dottoressa stacca a forza le mani di Victor dall'autoradio, e gli grida di smetterla. Al che, lui riaccende il tutto con il pensiero.



E forse, dico forse, l'altra Premio Nobel si rende conto della situazione in cui si è andata a cacciare.
Al lago, la situazione sembra invariata: Camille che si diverte con le gggente, e Lena sola in un angolo. Ben, che disgraziatamente si è rivestito e ha I MOCASSINI, porchissima la miseria ladra, le si avvicina, e le chiede papale papale se lei dia ancora a loro due e a quello che hanno fatto la colpa di quello che è accaduto alla gemella. Lei replica che è stato un incidente, e lui, forse fresco di confronto formativo con Tommy lo stalker, si butta, domandando se magari, ora che Camille è tornata e tutto, non ci sia una possibilità per loro due.
Ciccio, ho conosciuto un altro.



Oh, santa pazienza. Che sia il killer psicopatico morto?
A salvare Boyband Ben dalle lacrime ci pensano gli altri dementi, che hanno tirato fuori un sacchetto di funghi allucinogeni. La rediviva ne mangia una bella manciata, e Lena smatta. Ma come, avete dato alla mia bimba della tttttroca?! Ha sedici anni!
L'altra reagisce in modo maturo,



ma Hunter rivela discernimento, e sostiene che loro avessero più o meno l'età di Camille la prima volta che si sono sballati. Anvedi, a sedici anni io bevevo galloni di Nastro Azzurro. Mentre si consuma il minidramma, la donna bruna di poco fa bussa alla porta di casa Winship e dice di essere una giornalista che ha visto online i post sul ritorno di Camille. Glaciale, Claire risponde che sua figlia è morta da quattro anni. Arrivederci e grazie.



Arriva il momentone (yawn) del matrimonio. Rowan percorre la navata, e la porta sbatte; io spero sia Simon, ma è solo una visione di lei stessa sette anni prima, in lacrime. Turbe psichiche della sposa a parte, tutto sembra procedere per il meglio, e il pastore dispensa saggezza.
Quando mi sposo ne voglio uno uguale.



Altrove, un uomo in atroce giubbotto beige cammina lungo la strada. E' Simon, e una macchina accosta; niente serial killer, non siamo in Criminal Minds...si tratta di Helen. Anvedi che incredibile fortuna.



La donna lo carica, gli dice di averlo già visto all'onnipresente CCC e di non credere alle coincidenze, e a proposito, dov'è diretto? Ovunque lei vada, dice Simon, che non ha un grosso scopo nella vita, in questo momento. Proprio mentre Helen sta rispondendo con un sibillino “Oh, no. Non vuoi venire con me, non vuoi”; l'autoradio crepita, e la macchina sbanda così pericolosamente da uscire quasi di strada, finendo in un precipizio.



Mentre il mio cuore recupera i battiti, i morti dementi si interrogano sulla causa dell'incidente; è la città, afferma Helen, sicura. Per lei, Sfiga Town è tipo il precedente governo per la Prestigiacomo. Mentre apre il cofano in cerca di un cric, tuttavia, Simon trova altro: chili e chili di tritolo.
Manco il tempo di porsi due domande. Helen, che ci ha preso gusto, gli molla una bella botta in testa.



In chiesa, Rowan pronuncia il fatidico “I do”: Quel poraccio di Tommy fa la faccia di chi ha aspettato quel preciso momento per crederci.



Spinta da un'improvvisa fiducia nella terapia comportamentale, Julie porta Victor nella sua vecchia casa, e gli fa ripercorrere il trauma subito.



Sa, gli dice, che tutto quello che lui vuole è qualcuno che si prenda cura di lui, e che crede nella fata di cui gli raccontava sua madre; la fata, però, non esiste, e anche se lei ha cercato di vestirne i panni è arrivato il momento di separarsi. Lui non la prende benissimo.



Julie afferma che gli vuole bene, e in quella un figuro incappucciato (Ritchie?) evocato dal gagno salta fuori dalle tenebre. Io sono tipo in rianimazione, non me lo aspettavo, santa Emerenziana.
Il fantasma inizia a strangolare la dottoressa, la quale, nonostante tutto, riesce a sussurrare che Victor le ha salvato la vita in moltissimi modi, ma che è arrivato il tempo che vada. “Il tuo posto non è più qui”: su queste parole, sia Victor che la visione scompaiono.



Mentre io mi pongo domande, Helen, una donna che non va per il sottile, arriva alla diga, e si infila in uno dei tunnel scavati nella roccia. Uhm. Meglio lasciarla ai suoi loschi traffici, e concentrarci sulla banda di regazzini in trip.



Due quasi zumpano nel ruscello, una corre con le caprette che le fanno ciao, Hunter si specchia in un coltello. Va beh.
Dal canto proprio, Camille è integra come un sacrestano, e io provo pena. Sai che palle, vivere senza manco la possibilità di ciuccarsi secchi. Ad ogni modo, Lena va a pisciare nel bosco (sic), e la fanciulla, rimasta sola, viene avvicinata da Hunter...al quale la fattanza ha suggerito un'idea geniale.
Camille non è sballata perché non è umana.



Sanguinerà, almeno? E così, per il bene della scienza, le dà una bella tagliazzata al braccio.
Il grido belluino della poveretta sembra scuotere tutti dal torpore, e Lena ringhia; sono sicura che picchierebbe lei il miserabile, e anche forte, ma Ben si fa avanti per primo, cacciandogli uno spintone. Che cavaliere.
Il tentativo di giustificazione di Hunter è “Non è reale. E' morta”, al che Camille fugge nel bosco, e gli altri due – sorella&friendzonato - dietro. Ammazza che scampagnata esaltante.



A notte fonda, le ricerche sono ancora in corso. Per fortuna, quando, da adolescenti, ci giravano i cinque minuti, noi per nasconderci avevamo solo il parchetto sotto casa. A trovare la fuggitiva è Boyband Guy, che, preoccupato, le controlla la ferita al braccio; dopo l'attesa scenetta (“sarò un mostro per sempre”, “ma no, lui è un idiota, tu sei fantastica”), Camille, anche lei con pochissime idee ma in compenso fisse, tenta di baciare il proprio soccorritore.
Ben si sottrae, dicendo di non potere; per Lena, ovvio. Al che, la giovane pone la più angosciante delle domande formulate in questa serie finora: perché lei? Perché non io? Guarda che mi hai baciata per prima, in terza media, eh.



La risposta è da campionato del mondo. Lo giuro. Ho pianto calde lacrime di ignoranza, una roba che manco l'Uomo Gatto alla finale di Sarabanda.
“Lei era pronta a fare sesso. Tu no.”



EROE.
Dopo questo attimo di gloria, il personaggio torna nei binari della melassa, dicendo che dopo l'incidente lui e Lena si sono uniti e, pirla qual è, lui si è innamorato davvero.
Lei non lo ama, ribatte Camille con logica inappuntabile. E ce riprova.
Fedele a se stesso, Ben la respinge ancora un paio di volte; quando esce la fatidica frase “adesso sono pronta”, però, tutto al diavolo.



Al batacchio non si comanda.
Lena, che, povirazza, gira ancora tutta sola nel bosco, avverte la sensazione di malessere che Camille aveva provato il giorno dell'incidente. Miseria, spero sia una cosa passeggera, o alla lunga potrebbe diventare fastidioso. Ad ogni modo, Camille si agita peggio di Sara Tommasi e quel mollusco di Boyband vede, al posto suo, Lena. Le mie cuffie sono rotte, e credo mia madre pensi che mi guardo i porno.



In quella, mentre Lena cerca di farsi passare il mal di panza, una figura incappucciata emerge dagli alberi. Madrediddio.
“Adam?”, domanda la ragazza. Quasi lo spero.
Al pronto soccorso, Nikki è un po' ammaccata ma in salute, e chiede subito a Julie dove sia Victor. Andato, risponde lei; è tutto finito.



Le due piantano un albero di limoni, ma io continuo a sostentarmi a pane e ansia.
E infatti.
A riprova del fatto che le vecchie zitelle sgamate non hanno mai torto, ecco Victor che passeggia lungo la statale al buio. Una macchina si ferma; è una donna, un po' più giovane di Julie. Solito teatrino: ti sei perso, hai freddo, sali in macchina, e lui zitto. I due si allontanano insieme, lasciandosi alle spalle Casinocosmico Town. Ho un consiglio per questa gentile signora.



Il matrimonio volge, vivaddio, al termine, e la cantante assoldata per l'occasione sta allietando il Dog Star con Baby, it's a wild world. Frangettona e lo stalker aprono le danze; idoli in questa scena le comparse, che non fanno alcuno sforzo per nascondere di essere state pagate pochissimo.
Dietro il bancone, Lucy fissa la coppia con il misto desiderio e incazzatura tipico delle single a nozze,



quando Jack la prende per mano e la porta in pista. I due ballano, allacciati, e per un secondo quasi mi dimentico di non avere un cuore.
Puntuale come le tasse, tuttavia, Claire entra nel locale per qualche strana ragione. E ne esce subito dopo, sbattendo la porta.



Con l'abbacchiato beneplacito di Lucy, Jack insegue la moglie...e, proprio quando il pensiero di tutti è “uhm, bella la deriva alla Beautiful, ma teoricamente vi dovrebbe scoppiare la città sotto il c- naso”, la corrente elettrica si interrompe.



Solo che, mentre io pensavo che fosse opera di Helen, lei stessa resta al buio, proprio nel momento in cui stava per piazzare la trappola esplosiva. Puro stile Mignolo col prof.
“Stavolta non mi fermerai”, ringhia la donna, credo rivolta a 'sta stramaledetta cittadina.



In prigione però la corrente c'è, casomai i prigionieri dovessero dilettarsi leggendo o limandosi le unghie dei piedi. Peter ha una visitatrice: la donna bruna di prima, la quale continua a sostenere di essere una giornalista e di stare cercando informazioni su Camille Winship. La gente, gli riferisce, ha detto di venire a parlare con lui; secondo molti, lui e la ragazza hanno qualcosa in comune.



Di fronte all'ostinato silenzio dell'uomo, la bruna sgancia la bomba: non si tratta della prima città in cui i morti hanno cominciato a risorgere. E lo sa, Peter, che cos'hanno in comune tutti quei posti?
Beh, da un giorno all'altro hanno cessato di esistere, e con loro tutti gli abitanti.



Nella foresta, qualcuno non se la passa benissimo. Camille sta ancora ansimando, soddisfatta come un riccio; peccato che, come lei stessa scopre amaramente, Ben sia morto stecchito.



Devo ammettere che questa mi ha fatto veramente cadere dal banano. Addio, povero Boyband. Vorrei che questo fosse il tuo epitaffio.



Non che conti molto, visto che tutti lo raggiungeranno presto nell'aldilà. Helen, scaltra come una faina, ha una torcia.
Però ha anche un pacco di fiammiferi degli anni Ottanta, e ci mette mezz'ora ad accenderne uno. Anche i migliori sbagliano.
E falliscono: appena la fiamma prende vita, un improvviso soffio di vento la spegne.



Al Dog Star, Lucy ed un'altra cameriera stanno accendendo le candele, quando il solito blob nero esce dal lavandino. Questa volta, però, è accompagnato da voci che si accalcano nella testa della ragazza.
Come in trance, Lucy si avvicina a Rowan, e dice di doverle trasmettere un messaggio: lui arriverà presto, e quando arriverà, lei dovrà ascoltarlo.
L'acume di Frangettona la porta a rispondere: “Chi?”



Nonostante la replica sia ovvia, non arriva nel modo che ci attendevamo. Infatti, la cameriera mormora “L'uomo il cui bambino porti in grembo.”
Oh, no. Oh, no no no no.



NO.
Ai margini della città, Simon, redivivo dopo la botta in testa, corre come un disperato; si ferma solo nel vedere muri d'acqua che si infrangono sul centro abitato, che lo sommergono, che distruggono tutto...e urla, urla per Rowan, per sua figlia...
E' un attimo. La visione scompare,  Checazzoabitanoancoralì Town è al proprio posto, tranquilla. Ancora scosso, e con la consapevolezza di poter evitare una tragedia, Simon si lancia nella notte...
e finisce la serie.
Prego?!



Che dire? Fin qui mi sono divertita, ho avuto persino un po' paura, ho tenuto il fiato sospeso, ed ora...
Ecco, io non so se una seconda stagione sia in programma, e soprattutto non ho capito se questa vicenda venga considerata autoconclusiva. In tal caso, spero vi unirete a me nel venire a picchiare gli sceneggiatori. Metà delle cose non sono state spiegate, e soprattutto un personaggio come quello della "giornalista", che chiaramente sa molto di più di quanto non lasci intendere, viene appena sfiorato, lasciando un consistente amaro in bocca. Claire continua a non sapere la verità su Peter, Camille è nel bosco con il cadavere di Boyband, addirittura non si capisce chi sia il tizio che Lena si è trovata davanti.
Non do un cinque secco per affetto nei confronti della serie in generale, ma sprecare cinque minuti per una scena stucchevole in cui le coppiette ballano Cat Stevens e lasciar morire nel vuoto qualcosa come dieci sottotrame mi pare una mossa esecrabile.



Naturalmente, piumini da cipria, questa è la MIA opinione! Se le vostre sono radicalmente diverse e pensate che io abbia l'acume di un babbuino, fatemelo sapere. Commentate, scrivete...parliamone, insomma.
Ciò detto, è venuto per me il momento di lasciarvi.



In modo un po' meno traumatico, s'intende. Queste dieci puntate sono giunte al capolinea, e voglio ringraziare profondamente tutti voi per aver seguito il piccolo spazio in cui ho cercato di parlarne in modo più o meno obiettivo. Un ultimo, doveroso abbraccio agli admin delle solite pagine,
che hanno dimostrato una gentilezza e una comprensione davvero eccezionali. 
Vi ricordo, come sempre, di spolliciare la pagina Facebook di Diretta Telefilm e di seguire il profilo Twitter per tutte le news sulle vostre serie preferite
Quanto a noi, spero che ci rivedremo presto, con un'altra serie, s'intende! Non vedete l'ora, eh?



Nell'attesa, vi mando un bacio e vi faccio una raccomandazione: se per caso un vostro conoscente dovesse risorgere, non andateci a letto.
Uomini e donne avvisati...  





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