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domenica 10 aprile 2016


Che cos'é la giustizia?

La giustizia per sé, per gli altri e per chiunque, si traduce in un dovere e in un diritto che coinvolge chiunque appartenga a una comunità, in senso riduttivo, e ogni persona in generale, in senso estensivo. La giustizia è la costante e perpetua volontà, tradotta in azione, di riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto.



Purtroppo la realtá pratica certe volte si discosta totalmente da quella teorica, prendendo strade oscure fatte di padri assassini di figli e di bambine vittime di abusi, di quartieri ricoperti di sangue, di mostri che si celano dietro le persone piú insospettabili ponendo fine alle vite e alle speranze di molti; Ma ogni tanto, anche di eroi fallibili e malmenati che lungo quelle oscure strade cercano di fare luce ponendo il benessere degli altri al di sopra di tutto, anche di loro stessi; Eroi che agiscono nell'ombra di una maschera che rappresenta tutta la sicurezza mancante nella piú grande e corrotta metropoli del pianeta, o semplicemente nel misero e marcio quartiere di Hell's Kitchen.
Una maschera che, nonostante si muova  nell'oscuritá della notte, riesce a dare un'identitá chiara come il sole al suo portatore; Un uomo che l'ha costruita, la sua identitá, a suon di pugni e costole rotte.

Per chi stesse leggendo l'articolo "alla cieca" ecco un breve sunto della trama, tanto per tenerci al passo: Hell's Kitchen, New York. L'avvocato Matt Murdock, dopo aver perso la vista da bambino a causa di un incidente radioattivo, sviluppa dei sensi sovrumani e, con l'insegnamento di un guerriero anch'egli cieco di nome Stick, li utilizza per combattere il crimine per le strade della sua città nei panni di DareDevil. Laureatosi in legge alla Columbia, fonda un piccolo studio legale con l'amico Foggy Nelson assumendo come segretaria Karen Page. Matt affronta e sconfigge il potente signore del crimine Wilson Fisk, impegnato nella sua opera di riqualificazione del quartiere in combutta con i diversi esponenti della malavita nella città.

Un'identitá complessa, vissuta e violenta quella di Matt Murdock, che si fa largo nel fantastico mondo del Marvel Cinematic Universe prendendo a pugni in faccia tutti gli altri eroi e antieroi che lo hanno preceduto dal 2008 ad ora;  Nulla da invidiare al sagace Tony Stark, al puro e divino Thor, alla letale Natasha Romanoff o al vicino di casa Peter Parker. Fa quasi strano pensare che nello stesso Universo del complesso Murdock esistano procioni e alberi alieni che facciano squadra per proteggere la nostra Galassia, o divinitá nordiche che attraversino mondi impensabili o una ragazza discendente di un'antica razza aliena che scopre di essere piú di un semplice agente dello S.H.I.E.L.D. 
Lasciare uno spiraglio minimo tra la serie Netflix e il MCU che tutti conosciamo é una trovata che all'inizio puó far storcere il naso a molti, ma che con l'avanzare delle puntate lascia all'eroe tutto lo spazio che gli serve: a DareDevil non importa quello che succede nel resto del mondo o nella piú remota Galassia in questo esatto momento; A lui interessa il presente perché lui é qui e ora, gli interessa la sua cittá perché non é stato lui a scegliere New York, é stata New York a scegliere lui e a chiedere il suo aiuto. É come se fosse viva, respirasse e il suo cuore pulsasse ad un ritmo cosí prepotente da arrivare alle orecchie di un giovane avvocato cieco che senza pensarci due volte é pronto a prendere quella chiamata tanto attesa. Hell's Kitchen é la sua famiglia, é la sua casa, ma é anche un quartiere pericoloso, forse il piú pericoloso; Ad Hell's Kitchen non c'e spazio per i deboli o per i codardi; Ad Hell's Kitchen bisogna stringere i pugni e lottare, nel bene o nel male, perché la linea sulla quale giusto e sbagliato corrono e si intrecciano nella notte é sottile, troppo sottile per lasciare che tutto possa distruggersi in un battito di ciglia.. Perché chi ha il potere di fare qualcosa ha il diritto di fare qualcosa e questo DareDevil di certo non ha bisogno di farselo ripetere.
Una serie matura quella creata da  Steven S. DeKnight e Drew Goddard, ma non perché sia piena di volenza e sangue o perché sia il progetto Marvel piú 'dark' fino ad ora creato, ma perché é ben pensata, intelligente e sfrutta al meglio tutto quello di cui dispone: Un cast eccezionale, diretto in modo impeccabile, interagisce grazie a dialoghi di una potenza impensabile all'interno di ambientazioni e scenari di tutto rispetto che rendono giustizia a quello che é il messaggio della serie, grazie anche all'aiuto di una fotografia assurda e dei colori vibranti: dal costume rosso che danza sui tetti dei palazzi nel nero e nel viola della notte al bianco del quadro attorno al quale gira la contorta morale di Wilson Fisk; Bianco che fa da padrone anche nell'appartamento del delinquente in cui é talmente forte, contrastante e prepotente la presenza di un guardaroba interamente nero da creare astratti riferimenti su quanto la bianca morale dell'uomo possa sporcarsi di nero grazie alle azioni di tutti i giorni, che certuni 'indossano' senza vergogna.
Il tvcomics Netflix differisce dal resto del MCU anche e soprattutto per la presenza di un cattivo piú che singolare: Siamo stati abituati a vedere perfide divinitá, intelligenze sovrumane, alieni invincibili e mostri di ogni tipo lottare contro i nostri eroi preferiti, qui invece il cattivo é un semplice uomo, un uomo che in questi 13 episodi impariamo non solo ad odiare, ma impensabilmente anche ad amare!
Per quanto Wilson Fisk possa essere e/o sembrare viscido e cattivo fino al midollo ha un cuore e una morale: Ogni sua azione nella sua mente é buona e dovuta, anche se estremamente contorta fa (o almeno crede di fare) esattamente quello che fa anche DareDevil: Agire nel giusto! É cresciuto in un ambiente particolare e veniamo a conoscenza di tutto ció nei molti flashback in cui scopriamo la cattiveria del padre, ma Wilson crede di essere diverso da lui, vuole 'distruggere la cittá per poi ricostruirla' come meglio crede nella sua mente stravolta dal dolore e dall'odio.. Odio che per buona parte della stagione viene peró alleviato dalla presenza di Vanessa Marianna, donna di cui si innamora perdutamente ma non troppo, anche guidato dall'amore la sua morale rimane corrotta, anzi forse lo diventa ancora di piú: Se all'inizio é l'odio a muovere le sue azioni adesso é l'amore a farla da padrone e a dettare ogni sua condanna a morte, ogni sua sparatoria, ogni sua violenza contro quella cittá che crede di 'proteggere' con azioni del genere.
Nonostante tutto, l'amore per New York non é forte quanto quello per Vanessa o per quello che ha costruito dopo una vita di lotte e sacrifici, proprio per questo nel corso della prima stagione non lo vediamo MAI lottare personalmente contro DareDevil se non nello scontro del season finale, proprio a rappresentare quanto umano lui sia: Sa che sporcarsi personalmente le mani comprometterebbe tutto quanto a iniziare dalla sua immagine e sa che forse la vittoria contro Devil non é poi cosí certa e Fisk ha troppo da perdere in questo momento della sua vita, quindi si preoccupa soltanto di rendere al vigilante la vita alquanto difficile: Sa che Hell's Kitchen é tutto per Devil e sa che l'unico modo per vincere é prendersi Hell's Kitchen, che sia con le buone o con le cattive.
Un'intelligente lotta contro il tempo quella tra i due protagonisti di questa storia: Matt peró rischia il doppio di Fisk, ha una doppia vita e in entrambe ha persone che possono irrimediabilmente rimane ferite dai danni collaterali della sua brama di giustizia. Personaggi che, con sommo stupore, di secondario non hanno proprio nulla: Quelli che appunto nascono nel series premiere come personaggi di supporto e di contorno, nel corso della stagione diventano dei veri e propri protagonisti di micro-vicende collegate e non alla trama principale che affascinano per quanto anch'essi abbiano un forte senso di morale e giustizia; Foggy Nelson e Karen Page stupiscono, non solo per l'altissimo livello di recitazione e di immedesimazione di Elden Helson e Deborah Ann Woll, ma anche per quanto maturino all'interno di una fitta ragnatela di delitti, corruzione, dolore e sacrifici che volenti o no li trascina al suo interno facendoli uscire piú forti, determinati e credibili di quanto non fossero all'inizio.

Di rara potenza anche il personaggio di Claire Temple portata in scena da Rosario Dawson, un personaggio che si rivela molto importante per la sopravvivenza del Diavolo di Hell's Kitchen e che ci aiuta anche a scoprire il lato romantico dell'eroe: I due hanno un flirt in questa prima stagione, facendo capire ad ognuno di noi quanto la nostra vita sia effimera e quanto bisogni lottare per quello che si ama ad ogni costo, anche a costo di perderlo. Matt Murdock e DareDevil insieme incarnano alla perfezione questo concetto sia riguardo Claire e gli altri amici per l'avvocato, che per la cittá e i suoi abitanti in generale per il vigilante mascherato.
Una dualitá che si scontra e si incontra in questi 13 episodi sfociando quasi nella filantropia, oltre che nella psicologia basilare che ormai é una costante fondamentale nella moralitá di ogni eroe contemporaneo.

Come detto prima, il collegamento con il MCU é davvero minimo, ma quei pochi riferimenti sono piú che lampanti:


- La serie si apre su una New York convalescente, che pian piano si sta riprendendo dopo l'attacco alieno da parte dei Chitauri, sconfitti poi da Tony Stark & Co. in The Avengers.

- Nei flashback veniamo a conoscenza che Matt da piccolo, dopo la morte del padre (ma prima dell'arrivo di Stick) ha vissuto per un po' di tempo nell'orfanotrofio St. Agnes Orphanage di New York, lo stesso orfanotrofio in cui una certa Skye, scopertasi poi Daisy Johnson (Agents of S.H.I.E.L.D.), vive anch'essa.

- Sempre nei flashback vediamo il padre di Matt, Jack Murdock combattere contro Carl "Crusher" Creel, che appare anche dalla season 2 di Agents of S.H.I.E.L.D. nei panni del villain secondario Absorbing Man.

- La Avengers Tower compare sullo sfondo di uno dei poster promozionali rilasciati prima del lancio della serie. La stessa locandina comprende tanti altri piccoli riferimenti, come ad esempio il cartello dello studio legale Nelson & Murdock.

- Nella serie possiamo notare anche come le notizie di ciò che sta accadendo a Hell’s Kitchen vengano riportare dal tg WHIH World News, stesso network già presente in Iron Man 2, The Incredible Hulk, e Agents of S.H.I.E.L.D. e trattandosi di un notiziario non locale, il fatto che le notizie di Hell's Kitchen vengano li riportate ci fa capire quanto siano rilevanti per l'intero MCU.


Molti, anche se in sordina, i riferimenti alla versione cartacea del Diavolo di Hell's Kitchen:


- Nei primi episodi della stagione vediamo la nascita dell'eroe, cosa totalmente esclusa dalla versione cinematografica del 2003 in cui viviamo le avventure di un Devil che é giá chi dovrebbe essere da molto tempo. Proprio grazie a questa scelta abbiamo la possibilitá di gustarci (per quasi l'intera stagione) un costume 'domestico' e crudo dell'eroe ispirato alla famosissima miniserie di Frank Miller, "The Man Without Fear" famosa per aver trasformato radicalmente il personaggio, inserendolo in un contesto degradato e violento, che gli ha regalato un successo clamoroso negli anni successivi.

- L'attore Matt Gerald interpreta il personaggio di Melvin Potter, aka Il Gladiatore, noto a tutti i lettori del fumetto come uno dei piú  classici nemici di Devil.

- La prima scena di lotta che si vede in Daredevil (quella con i trafficanti di esseri umani che chiudono le donne nei conteiners) attinge chiaramente da Daredevil #159, che vede, proprio come nella serie, il personaggio di Turk Barrett venire sconfitto da Devil. 

- Il sacerdote con il quale Matt si confessa durante il primo episodio è Padre Lantom, ennesimo personaggio già noto ai lettori dei fumetti Marvel. Lantom appare nella serie a fumetti Runaways, oltre ad avere dei collegamenti con i personaggi di Cloack (Tyrone "Ty" Johnson) e Dagger (Tandy Bowen). Pur non essendo molto rilevante, la presenza di Padre Lantom testimonia la volontà, da parte dei Marvel Studios, di creare un universo vasto, articolato e coerente.

- In un flashback alla Columbia University Foggy parla di "una ragazza greca", chiarissimo riferimento a Elektra Natchios.

- Francamente, viste anche le premesse, mi aspettavo più spazio per l'organizzazione La Mano, la cui presenza nella prima stagione è limitata solo ad alcuni brevi riferimenti, neanche poi tanto chiari a chi non conosce i fumetti. Oltre al cenno su Elektra, infatti, viene detto che Nobu fa capo ad un'organizzazione che si muove nell'ombra; ed essa non può che essere La Mano.

- Per questa prima stagione niente Bullseye, il famoso arcinemico di Devil non é né apparso né é stato citato, ma notando qualche particolare come il mazzo di carte nella cassetta dei medicinali di Jack Murdock e le carte da gioco utilizzate da Ben Urich per tracciare la mappa del crimine di Hell's Kitchen, veniamo a conoscenza che cecchino è già presente, anche se ancora la sua storia non si é intreccata con quella del Diavolo.



Netflix rilascia l'intera stagione in un giorno facendoci vivere questi tredici episodi come un unico lungo cinecomics di tredici ore. Con un ottimo inizio lento e calibrato, gli sviluppi interni tra i vari personaggi e le varie dinamiche, le brusche frenate e accelerazioni, la crescita costante fino allo scontro finale portano a farmi pensare che questa serie sia la perfezione, lasciando le mie uniche perplessitá sull''ultimo episodio della stagione, in cui lo scontro fra Devil e Fisk avviene troppo in fretta senza nemmeno lasciarcelo godere, senza nemmeno esplodere in un botto finale.
Marvel e Netflix sono una garanzia si, ma hanno rischiato davvero tanto con un progetto come quello di DareDevil, cosí vicino alle persone reali, quindi con un eccellente livello di immedesimazione da parte del pubblico, ma anche tanto, tanto lontano da quello che dal 2008 viene proposto dal MCU. Qui ci viene presentato un uomo con una morale quasi ingenua, che si fa portatore di qualcosa talmente alto come la giustizia, la pone sulle proprie mani, dilaga nei suoi pugni, ma lui é un buono, forse troppo buono, tanto che in situazioni in cui tutti noi (o quasi) preferiremmo ricorrere alla punizione piú alta e immorale come togliere la vita al cattivo avendone l'occasione, lui si ferma perché sa che c'é un limite che separa il giusto dallo sbagliato e crede davvero che con la giustizia tutto sia possibile facendo riflettere i molti, sia nella sua realtá che nella nostra.
Quello di DD é senza ombra di dubbio un progetto che ha fatto centro, non vorrei ripetermi ma é davvero tangibile la presenza di un cast eccellente, una regia immensa e una sceneggiatura che non ha nulla da invidiare al miglior film in circolazione; Cosí com'é tangibile la morale di ogni personaggio che, contorta o meno che sia é - purtroppo o per fortuna - il nucleo attorno al quale si muove e pulsa il piccolo e malfamato quartiere di New York che amiamo/odiamo e senza il quale non potremmo ubriacarci di Devil che salta sui tetti dei palazzi o innamorarci di Matt, Foggy e Karen che brindano alla loro piccola famiglia da Josie's.. Famiglia di cui anche noi sentiamo di far parte. Questa serie ha un potenziale superbo, sprizza talento, veritá e umanitá da ogni poro; Potrá risultare 'troppo' per qualcuno o per certi canoni etici ma di certo si allontana anni luce dalla piattezza per nulla originale che i palinsesti televisivi ci hanno proposto negli ultimi anni innalzandosi ad un livello che ben pochi nella storia della serialitá e dei tv/cinecomics sono riusciti ad eguagliare.


Giulio Sicurella





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