domenica 8 maggio 2016
Avete presente il momento in cui sentite il bisogno fisico di cominciare una nuova serie tv, possibilmente breve e avvincente, dimenticandovi momentaneamente di tutti gli arretrati?
E’ esattamente quello che mi è successo questo weekend. Sono andata a spulciare tra il mio elenco di “to be watched” e ho preso la coraggiosa decisione che ha rivoluzionato il mio fine settimana.
Così, ieri pomeriggio, ho cliccato ‘play’ alla prima puntata di cinque della prima stagione di London Spy, e mi sono ritrovata, poche ore fa, con lo schermo oscurato dopo aver visto l’ultimo frame dell’ultimo episodio con il cuore in gola. Che dire? Me ne sono innamorata.
Ma partiamo dall’inizio. London Spy vuole essere un incrocio tra una spy story con qualche accenno di gay drama. Se la serie coglie in pieno il secondo punto, per quanto riguarda il primo, lascia invece un po’ a desiderare. Non fraintendetemi: ho amato la storia e ho trovato che, in fin dei conti, la soluzione che ci viene proposta alla fine sia l’unica che possa far funzionare il quadro.
Senza dubbio, però, l’elemento “spy” avrebbe potuto essere sviluppato un tantino meglio. Il finale, comunque, anche se lasciato aperto, ci lascia intuire che piega prenderanno gli eventi, senza mancare di sfumare nei titoli di coda lasciando lo spettatore con un sorrisino sulle labbra.
London Spy è la storia di un giovane ragazzo gay inglese, Danny Holt, che un giorno incontra quella che ben presto scopre essere la sua cosiddetta “anima gemella”. Questi, Alex, è letteralmente un genio: dopo essere entrato all’università a soli 15 anni passando come bambino prodigio, ha condotto la sua esistenza nascondendo la sua vera identità sessuale e rimanendo sempre sostanzialmente isolato dalle persone e dalla sua stessa famiglia.
Danny: I have a question. How do we live without the people that we love?
Le cose tra i due vanno talmente bene che Danny decide di far conoscere l’uomo che ama al suo migliore amico e confidente: il vecchio Scottie, che, sebbene in un primo momento ci appaia un po’ come il solito vecchio burbero, imparerà presto a farsi apprezzare dal telespettatore, essendo la spalla che sostiene il nostro protagonista.
La situazione comincia ad andare a rotoli quando, senza alcun preavviso, Alex scompare nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Cercando di capire cosa sia successo al ragazzo, Danny verrà a scoprire verità che non sospettava e che forse non avrebbero dovute venire a galla.
Non dimentichiamoci anche delle interpretazioni magistrali degli attori: Edward Holcroft, Jim Broadbent, Charlotte Rampling e, in particolar modo, Ben Whishaw nonché Danny, il vero protagonista, che forse avrete visto in The heart of the Sea o The Danish Girl.
Whishaw, oltre ad essere una tipica bellezza inglese alla Benedict Cumberbatch, è in grado di assorbire completamente il suo personaggio e di diventare lui, facendoci provare quello che Danny prova, sia nel bene che nel male. Speriamo di vederlo più spesso sui nostri schermi.
In definitiva, London Spy è la serie tv che fa per voi se vi appassionate alle spy stories e amate le serie british che, pur essendo, in genere, più lente rispetto ai prodotti americani, sono in grado di emozionarci allo stesso modo, se non di più, rispetto alle cugine americane.
Ma si sa, esistono delle perle inglesi di cui non si parla tanto ma che meriterebbero di essere apprezzate per il loro vero valore. Senza alcun dubbio, London Spy, pur con i suoi piccoli difetti, è una di queste.
Se siete interessati, qui trovate il trailer:
Fatemi sapere nei commenti se l'avete già vista oppure no, e se sì se l'avete amata tanto quanto ho fatto io!
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Alla prossima, Elisa :)
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